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Cronaca Centro Storico / Via Castiglione, 73

Da passione a business: Eugenio e il suo negozio di "toppe" personalizzate

E' un ragazzo di 21 anni e passa le sue giornate alla macchina da cucire: ha imparato a usarla dalla nonna Tina e adesso ha un laboratorio specializzato nella 'customizzazione' di jeans, giubbotti e camicie

Una volta si chiamavano toppe e venivano cucite sui capi di abbigliamento per mascherare segni di usura e piccoli buchi. Oggi si chiamano "patch" e hanno letteralmente invaso prima le passerelle e poi i negozi. Se per le griffe e la grande distribuzione è un business, per Eugenio è soprattutto una grande passione, poi ne ha fatto anche un mestiere. 

Eugenio Martinelli è il 21enne bolognese che da qualche mese ha aperto una serranda in via Castiglione. Il suo, il "TPatch", è un negozio molto originale: si tratta di un laboratorio dal quale jeans, camicie, cappelli e t-shirt escono "cutstomizzati", personalizzati a immagine e somiglianza degli acquirenti, che scelgono temi, simboli, parole e loghi da cucire sui capi scelti nell'atelier. 

Come è nata questa idea e quando hai imparato a cucire? E' piuttosto inusuale vedere un ragazzo alle prese con la macchina da cucire.
"E' stata mia nonna Tina a insegnarmi a cucire quando ero in terza superiore. Avevo in mente questo progetto da un po', ho lavorato in un'azienda un anno per poter mettere via i soldi e aprire questo negozio.

Cosa si compra qui da TPatch? "
Jeans Levi's 501 e Orange (il modello con la cerniera e l'etichetta arancione) vintage, camicie di jeans e militari, giubbini, magliette e cappellini tutti personalizzabili con tutte le patch che si vogliono, fatte ad hoc. Le persone possono mostrarmi delle immagini anche dal web e io le riproduco, oppure le scegliamo insieme fra quelle che ho già. 

Quanto ci vuole per portarsi a casa il proprio capo personalizzato?
"Mediamente in un paio di ore faccio il lavoro: l'acquisto non è immediato, ma è giusto il tempo di un giro nei dintorni, magari ai Giardini Margherita..."

Come ti sei fatto conoscere in questi mesi?
"Ho lavorato molto con Instagram: dai social ho ottenuto buoni risultati e non mi lamento di questo primo periodo, sta andando bene". 

Bolognesità: vedo che hai un brand made in Bo, la parola "càrtola"*
"Sì, l'ho stampata sulle t-shirt e sui cappellini generando dallo slang bolognese una linea tutta mia". 

TPatch, la jeanseria delle toppe

*Càrtola: si usa per definire una persona che non resta indifferente, un 'personaggio', qualcuno che ha quel "qualcosa in più". 

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