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Cronaca

Persone trans, nome d'elezione su abbonamenti bus: Bologna segue Ravenna

Start Romagna ha infatti stabilito che una studentessa ravennate transgender, potrà avere sull'abbonamento il proprio nome d'elezione invece di quello anagrafico

Bologna ha intenzione di seguire l'esempio di Ravenna: gli abbonamenti degli autobus potranno riportare il nome d'elezione scelto dalle persone trans, e non quello anagrafico. 

"C'è l'intenzione di lavorare in questa direzione", conferma oggi la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, rispondendo in Consiglio comunale all'interrogazione di Porpora Marcasciano (Coalizione civica). "Non solo condividiamo la scelta di Ravenna- spiega Clancy- ma la salutiamo anche con favore". Per questo, nei giorni scorsi "ho contattato la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, per vedere se attivare anche a Bologna abbonamenti con il nome elettivo- spiega Clancy- c'è l'intenzione di lavorare in questa direzione. Dobbiamo solo incontrarci e portare avanti un lavoro istruttorio per arrivare a questo risultato". Si dichiara "molto soddisfatta" della risposta Porpora Marcasciano, che si augura "sia un primo passo per fare diventare Bologna una città più inclusiva".

La consigliera Porpora Marcasciano presidente Pari Opportunità, ma il centrodestra non vota

A Ravenna, Start Romagna ha infatti stabilito che Greta, una studentessa ravennate transgender, d'ora in poi potrà avere sull'abbonamento dell’autobus il proprio nome d'elezione invece di quello anagrafico. 

Sulla vicenda si sono già espressi favorevolmente la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, l’assessore regionale alla Mobilità e Trasporti, Andrea Corsini e l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori. Favorevole all'iniziativa anche Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle: "L’Emilia-Romagna ha registrato un primato di cui non si può che andare fieri. Mi auguro che Start Romagna sia da esempio e che questa tendenza partita da Ravenna si diffonda in tutte le altre città d’Italia”.

Contrario alla decisione presa da Start Romagna Mirko De Carli, consigliere nazionale del Popolo della Famiglia: “Siamo al limite dell’assurdo: ora Start Romagna accetta di sottoscrivere un accordo con un’associazione lgbt per diffondere una tessera di abbonamento “trans friendly” che pubblichi il nome d’elezione e non quello presente sulla carta d’identità. Ci troviamo quindi nella grottesca situazione in cui, il pubblico ufficiale che dovesse sanzionare la persona transgender, si troverà a riconoscerla con un nome non presente all’anagrafe. Quindi puniamo Paola e salviamo Paolo? Mentre che chi si chiama veramente Paolo, di nome e di fatto, viene discriminato solo per rispettare la legge dello Stato che richiede l’esibizione di un documento di riconoscibilità valido. Start Romagna provveda immediatamente a sospendere questa iniziativa, augurandoci che nemmeno un euro di soldi pubblici sia speso o venga speso per campagne arcobaleno”.

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