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Cronaca

Treni e covid, il sindacato: "Aumentano aggressioni a personale che chiede di indossarle"

Lettera della Fast-Confsal alle prefetture della regione. Il problema maggiore nei treni regionali

Sui treni aumentano i casi in cui il personale di bordo "viene insultato o addirittura finisce al pronto soccorso" solo "per aver chiesto di indossare la mascherina" ai passeggeri o di scendere se questo non avviene. Lo segnala il sindacato Fast-Confsal dell'Emilia-Romagna in una lettera inviata alle Prefetture del territorio, alle aziende di trasporto pubblico, alla Regione e agli organi di vigilanza sul lavoro di Aziende sanitarie e ministero.

"Facendo tesoro delle esperienze di affollamento estivo soprattutto sui treni regionali", con la lettera il sindacato chiede l'adozione di "misure rivolte a contrastare la diffusione del Covid-19 tutelando il personale front line del trasporto pubblico locale", tenendo conto delle situazioni che si possono venire a creare sui convogli regionali.

Se un treno Alta velocità da Milano a Bologna viaggia al 50% dei posti per un'ora, un regionale che percorre la stessa tratta "viaggia all'80% dei posti (seduti più in piedi) per quasi tre ore", scrive la Fast-Confsal: "Significa sostanzialmente che in termini di capienza il regionale trasporta il 200% dei posti seduti (cinque persone per metro quadrato), ovvero un affollamento quattro volte quello di una Freccia".

Se poi si considera che il viaggio dura il triplo, "possiamo asserire che nel caso in specie viaggiare su un treno regionale comporta un rischio di contrarre il virus 12 volte superiore ad una Freccia- continua la lettera- pertanto divengono fondamentali le mitigazioni introdotte per decreto o per ordinanze".

Il compito di far rispettare queste ultime, però, "non può essere lasciato al personale di bordo di treni e bus, che non ha autorità in merito e sovente viene sminuito per autorevolezza", sottolinea il sindacato.

Non a caso, "non sono rari i casi di utenti che rifiutano di indossare la mascherina, ovvero che minacciano e aggrediscono il personale che li 'invita' al rispetto delle leggi", scrive la Fast-Confsal.

Servono quindi misure aggiuntive, sostiene la sigla di categoria, richiedendo ad esempio l'introduzione di cartelli e messaggi audio che informino i passeggeri "sul ruolo di pubblico ufficiale amministrativo" ricoperto dal capotreno o dal controllore e sulle relative conseguenze per chi si lascia andare ad offese o aggresioni.

La Fast-Confsal propone anche di inserire nel cartellino di riconoscimento del personale la dicitura "Pubblico ufficiale amministrativo" e di "prevedere il supporto di squadre volte all'attivita' di controllo sui mezzi", nonche' un "coordinamento piu' puntuale ed efficace tra forze dell'ordine ed imprese del tpl".

Il personale delle imprese di trasporto, a parte una "moral suasion" nei confronti di chi non rispetta leggi e ordinanze sul Covid, può solo "ricorrere alla richiesta di intervento delle forze dell'ordine ed è su questo fronte", continua la lettera, che si chiede ai Prefetti di "rendere le forze dell'ordine più sensibili ed efficaci rispetto alle richieste di intervento che pervengono dal personale delle imprese di trasporto pubblico locale".

Serve una "maggiore azione di repressione nei confronti di coloro che a bordo dei mezzi non rispettano le norme anti contagio o addirittura minacciano e aggrediscono il personale", continua la Fast-Confsal, visto che "sono sempre meno eccezioni i casi di personale di bordo che viene insultato o addirittura finisce al pronto soccorso". Infine, Infine, il sindacato invoca un programma di test sierologici per il personale. (Pam/ Dire)

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