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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Treni 'in ritardo e affollati': viaggi da incubo per i pendolari, tra tagli e indifferenza

In Emilia-Romagna aumentano i pendolari ma diminuiscono le risorse e gli investimenti. In Regione tra le linee più problematiche quella Bologna-Porretta. La tratta con maggiori ritardi nel bolognese quella Bologna-S.Benedetto Sambro

"I soliti vecchi treni sono diminuiti, non perché siano stati sostituiti dai nuovi ma perché sono stati tagliati, e quindi quelli rimasti sono sempre più affollati.". Così denuncia Legambiente Emilia Romagna, denunciando l'indifferenza nei confronti delle problematiche legate alla situazione dei pendolari, nel giorno della presentazione del rapporto Pendolaria 2013, che fa luce sulla situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia.

Per i pendolari emiliano-romagnoli come per quelli italiani in generale il servizio offerto sarebbe in declino: dal 2009, mentre i passeggeri del Belpaese aumentavano del 17%, le risorse statali per il trasporto regionale si sono ridotte del 25%". "Complessivamente - illustra Legambiente - sono oltre 2milioni e 861mila i passeggeri sul servizio ferroviario regionale della Penisola. Gli ultimi tre anni sono stati critici.  Nel 2013 molte regioni hanno deciso di tagliare i servizi e di aumentare il costo dei biglietti, tra queste la Campania e il Piemonte, dove a causa dei tagli al servizio (-19% in Campania e -10% in Piemonte) si contano oltre 110.000 viaggiatori pendolari in meno".

In Emilia-Romagna la situazione attuale non è drammatica come quella di Campania e Piemonte, ma sulla stessa china scivolosa: nonostante la domanda di servizio sia in continua crescita, i tagli effettuali al servizio ferroviario locale dal 2011 al 2013 sono stati pari al 5,9%.

Le Regioni continuano a scegliere strade e autostrade come investimenti prioritari: queste infatti rappresentano il 60% degli stanziamenti regionali contro il 40% per ferrovie e metropolitane. La Regione Emilia-Romagna, ad esempio, sta investendo 180 milioni di euro di risorse pubbliche per la realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana, ma sono molteplici i faraonici progetti autostradali in ballo sul nostro territorio. Oltre alla Cispadana, si prevede di realizzare la Orte-Mestre (E55), la Tirreno-Brennero, il Passante Nord di Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo, tutte opere infrastrutturali che andranno ad incentivare il traffico su gomma in una regione 'in cui - denuncia ancora Legambiente - l’inquinamento atmosferico è ormai un’emergenza all’ordine del giorno: tutti i capoluoghi di provincia sforano infatti ormai da molti giorni consecutivi i limiti di PM10'.

I numeri della Rete Ferroviaria dell’Emilia-Romagna. Sono circa 1.400 i chilometri di rete ferroviaria in Emilia-Romagna, di cui circa 1.050 di competenza statale e 350 di competenza regionale. Secondo i dati del Servizio Ferrovie dell'Emilia-Romagna, i viaggiatori che usano quotidianamente i treni del trasporto regionale sono circa 143.000 al giorno. Nell'intero arco del 2012 i pendolari hanno superato i 41.000.000. E stando ai dati forniti dalle due aziende ferroviarie (Trenitalia e FER) che fanno parte del Consorzio Trasporti Integrati si evidenzia una crescita costante del numero di passeggeri trasportati [Tabella 1].

L'incremento maggiore come frequentazioni della rete regionale si è però registrato sulle linee regionali, che nel complesso hanno avuto una crescita annuale di utenza pari all'11 per cento.

"L'Emilia-Romagna è sicuramente tra le regioni italiane che negli ultimi anni ha cercato di mantenere invariati i fondi stanziati per la mobilità rotabile - aggiunge Legambiente - Ma, a fronte di un sostanziale aumento del numero di pendolari, anche qua abbiamo assistito a riduzioni negli stanziamenti ed aumenti delle tariffe: dal 2011 al 2013 le risorse sono diminuite registrando tagli ai servizi pari al 5,9 per cento, e parallelamente il costo del biglietto è cresciuto del 14,4 per cento. Secondo il dossier di Legambiente il totale della spesa che nel 2013 l’amministrazione regionale ha destinato al servizio ferroviario pendolare è pari allo 0,54 per cento dell’intero bilancio".

La qualità dei servizi. "A rendere più cupa la fotografia del servizio ferroviario della nostra regione non sono solo quei valori quantitativi, numericamente misurabili, ma - continua Legambiente - anche e soprattutto il livello qualitativo del servizio offerto ai pendolari nostrani, che si può registrare solamente tramite le segnalazioni e le istanze che arrivano da cittadini e comitati, studenti e lavoratori che quotidianamente si spostano con i treni".

Ad esempio, la linea Bologna-Porretta: è quella su cui Legambiente ha ricevuto più segnalazioni da parte dei pendolari e del Comitato per la Ferrovia Porrettana, che denunciano la mancanza di nuovi treni e la totale assenza della necessaria manutenzione sui treni attualmente utilizzati, con guasti sempre più frequenti. Gli utenti da Porretta Terme a Bologna, almeno 10000 al giorno, avrebbero infatti segnalato treni inadeguati e lenti, che non hanno mai migliorato i tempi di percorrenza (circa 74 minuti per un percorso di soli 59 chilometri), quotidiani ritardi dei convogli e scelte totalmente sbagliate, come l’uso di treni a doppio piano in orari di scarso afflusso e non di pendolarismo, che conseguentemente viaggiano semivuoti, mentre in orari di punta le composizioni dei convogli risultano insufficienti.

Per quanto riguarda le soppressioni dei treni, stando ai dati del Servizio Ferrovie della Regione Emilia-Romagna, sono state 199 le corse cancellate da gennaio a settembre 2013: 98 da Bologna verso Porretta Terme e 101 da Porretta verso il Capoluogo. Lavorando assieme al Comitato, Legambiente è riuscita a trascinare nella battaglia degli utenti anche tre dei Sindaci della linea, che giovedì scorso hanno firmato il Manifesto di Pendolaria “Siamo tutti sullo stesso treno”.

Rimanendo ancora nella Provincia bolognese, la linea Bologna-S.Benedetto Sambro-Prato sarebbe la linea che ha subito più soppressioni di corse: da gennaio a settembre 2013 sono state 397 le corse cancellate, di cui la maggior parte (250) causate dalla mancanza di personale. "Inoltre - chiosa legambiente - dallo scorso aprile, Trenitalia ha dovuto diminuire fortemente la composizione dei treni, creando disagi ai pendolari che per diversi mesi hanno viaggiato in treni affollati'. Il Comitato Pendolari Direttissima, mobilitatosi da tempo, ha recentemente presentato dati e lamentele alla Regione e confermato che la situazione al momento sia notevolmente migliorata, sia per quanto riguarda le soppressioni che l’affollamento dei convogli.

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