Linea Porrettana, il Comitato pendolari: "Ancora guasti e disservizi. Anno nuovo, problemi vecchi"
"I disservizi continuano ad affliggere i viaggiatori, non sono servite le lunghe riunioni che hanno coinvolto anche i sindaci della Valle del Reno". Il Comitato torna a farsi sentire
Torna a farsi sentire il comitato dei pendolari che ogni giorno utilizzano i treni della Linea Porrettana. "Anno nuovo, problemi vecchi. I soliti disservizi continuano ad affliggere i viaggiatori e non sono servite le lunghe riunioni che hanno coinvolto anche i sindaci della Valle del Reno" scrive in una lettera indirizzata all’Assessore regionale a mobilità e trasporti, ai Responsabili delle strutture regionali del Trasporto Pubblico, ai Sindaci e agli amministratori locali.
"A partire da venerdì abbiamo patito ben tre diversi guasti alle infrastrutture - riferisce il portavoce Valerio Giusti - che hanno cagionato ritardi e soppressioni. Nella giornata dell'11 gennaio, causa guasto deviatoio a Riola:
Treno 17731 delle 5:52 da Bologna, ritardo di 40 minuti
Treno 17733 delle 6:30 da Bologna cancellato a Vergato
Treno 17736 delle 6:40 da Porretta, ritardo di 35 minuti
Treno 17740 delle 7:18 da Porretta soppresso
Treno 17743 delle 9:04 da Bologna soppresso
Treno 17744 delle 8:22 da Porretta cancellato da Porretta a Vergato
Soppressi i Marzabotto 17737 e 17748".
Ma Giusti va anche indietro: "Nella giornata di sabato 9, causa guasto al bivio di S.Viola: "Treno 17734 delle 6:08 da Porretta, ritardo di 24 minuti, Treno 17743 delle 9:04 da Bologna, partito con ritardo di 15 minuti, Treni 17750 e 17749 limitati a Casalecchio di Reno con bus sostitutivi per Bologna" e anche venerdì 8 "un guasto al Passaggio a Livello tra Sasso e Casalecchio ha cagionato il ritardo del treno 17775 del treno 17:04, del treno 17782 delle 17:22. Soppressi i treni 17777 delle 17:34 e il Marzabotto 17780 fermato a Sasso".
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Per il Comitato si tratta di "guasti alle infrastrutture che, di fatto, annullano i miglioramenti che i pendolari attendevano col rinnovamento del materiale rotabile, che causano pesanti ripercussioni su coloro che devono andare al lavoro come denunciato in una delle proteste arrivate questa mattina: “Prendo il treno tutte le mattine per andare al lavoro a Vergato assieme ad altri due miei colleghi. Stamane siamo rimasti a piedi in stazione poiché hanno cancellato il treno per Porretta Terme delle 9:04 e hanno annunciato un autobus sostitutivo che non è mai arrivato. Siamo arrivati al lavoro con un'ora di ritardo e ci toglieranno sicuramente i soldi dalla busta paga: chiediamo un risarcimento del danno”.
"Nulla sarà riconosciuto per gli abbonati"
"Nella carta dei servizi pubblicata da Trenitalia Tper - continua Giusti - è indicato che ai titolari di abbonamento mensile o annuale è riconosciuto un indennizzo per ciascun mese in cui, per la tratta indicata sul titolo di viaggio, un numero di treni pari o superiore al 10% di quelli programmati subisca un ritardo superiore a 15 minuti o venga soppresso; detto indennizzo è pari al 10% dell’abbonamento mensile e a 1/12 del 10% dell’abbonamento annuale. Nulla sarà riconosciuto per gli abbonati della linea Porrettana perché, fortunatamente, abbiamo percentuali di ritardi mensili di poco inferiore al 10%. Aldilà del mancato indennizzo - fa rilevare - è necessario che sia predisposto un serio piano di manutenzione per la linea Porrettana o saranno vanificati gli ingenti finanziamenti erogati negli ultimi anni dalla Regione Emilia- Romagna e, ancor più grave, sarà minata la fiducia dei cittadini della nostra Valle nei confronti del Servizio Ferroviario Metropolitano, costringendoli ad utilizzare l’auto privata per arrivare in orario".