Treni soppressi senza preavviso: Trenitalia non rimborsa utente, scatta multa
Per non aver rimborsato una viaggiatrice (34 euro sarebbe stato l'importo) la società di trasporti ora dovrà sborsare oltre 300 euro. Ecco cosa dice il regolamento
L'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha accertato la fondatezza del ricorso avanzato nei mesi scorsi da un'utente che si è vista negare ogni forma di rimborso per le spese sostenute in conseguenza della soppressione senza preavviso del proprio treno regionale, un disservizio ripetuto in due diverse occasioni.
Lo rivela Federconsumatori Emilia-Romagna, che aveva appoggiato il ricorso della viaggiatrice. Giuseppe Poli, responsabile regionale Trasporti dell'associazione, racconta come sono andate le cose. Dopo le soppressioni dei treni, avvenute ad aprile e a luglio 2014, "la signora aveva chiesto un rimborso complessivo di 34 euro, ma Trenitalia prima non ha risposto entro 30 giorni come avrebbe dovuto fare, poi le ha negato il rimborso perchè ''la richiesta andava fatta entro 24 ore nella stazione di partenza'', ovvero Parma nel primo caso e Bologna nel secondo". A febbraio è quindi partito il ricorso ad Art, che il 10 settembre ha dato ragione alla signora, in primis perchè "Trenitalia non fornisce, nelle stazioni e sui treni, le informazioni obbligatorie per gli utenti sulla possibilità di fare ricorso all'Autorità, e in secondo luogo per "la mancata risposta entro 30 giorni". Sul primo punto, l'azienda "ha tentato di giustificarsi dicendo che stava approntando un piano nazionale di informazioni agli utenti e non voleva, nel frattempo, dare informazioni frammentarie". Giustificazioni che non hanno convinto l'Art, che ha condannato Trenitalia a pagare una multa di 333,33 euro.
"Importi certamente non proibitivi - sottolineano Federconsumatori - che però, se applicati puntualmente, indurranno comunque Trenitalia e le altre imprese ferroviarie a comportamenti più virtuosi nei confronti degli utenti, in particolare gli utilizzatori dei treni regionali".