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Cronaca

Lavoratori Tribunale, turni insostenibili e uffici non sicuri. CGIL: "Risposte concrete o stato di agitazione"

Difficoltà dei lavoratori, in particolare di coloro che vanno in udienza,

Ritardi ed errrori, arretrato non recuperabile, turni insostenibili, spazi angusti e carenze di organico. Sono le defezioni raccolte dai lavoratori del tribunale di via D'Azeglio e segnalate a Funzione Pubblica CGIL Bologna. "Non si considera affatto la lunghezza dei turni in aula, con uso continuativo del computer di piccole dimensioni per molte ore, spesso senza soste dall’inizio dell’udienza fino alla pausa pranzo, sia da parte del personale amministrativo che da parte degli stessi magistrati", scrive il sindacato in una nota "a ciò si deve aggiungere la difficoltà di operare in sicurezza, specialmente nella nuova sede (via D'Azeglio - ndr), dove gli spazi sono veramente ridotti al minimo, con la conseguenza che tutti, amministrativi, tecnici, cancellieri, funzionari e magistrati, si trovano addossati tra loro e con l'utenza, con gravi possibili potenziali conseguenze a causa dell’emergenza pandemica in atto. Infatti, anche se la metratura complessiva degli spazi, ciò è dovuto soprattutto ai lunghi corridoi, alle scale, agli spazi insomma inutilizzabili, per cui ai lavoratori restano assegnati in uffici angusti con più scrivanie, senza passaggi liberi tra una scrivania e l’altra". 

E poi, segnala ancor FP CGIL, ridotte dimensioni delle finestre da cui filtra poca luce e poco ricambio d’aria a scapito del “microclima”, con cavi elettrici sparsi dappertutto e posti in posizione pericolosa, come evidenziato anche dagli ultimi sopralluoghi; quindi, senza nessun miglioramento sostanziale per i lavoratori rispetto alla situazione precedente. "Esprimiamo, poi, grossa preoccupazione per la collocazione dell’ufficio sentenze (3° Piano), dove con la presenza di travi di legno a vista, dell’archivio cartaceo e dei computer (che si surriscaldano), si rischia davvero tanto in termini di sicurezza e potenziali incendi ", denuncia il sindacato che lamenta anche "una gestione organizzativa del lavoro che non tiene conto delle varie esigenze segnalate dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali interne; in nome della 'produttività', intesa quasi come variabile indipendente" quindi si rischierebbe "di sacrificare ogni professionalità e minare lo stesso spirito di appartenenza del personale".

Per FP Cgil "I lavoratori del Tribunale di Bologna, si sentono inascoltati e poco considerati, sotto l’aspetto professionale e anche umano, con conseguente profondo malessere crescente". 

I sindacati hanno già partecipato a un incontro, il 29 giugno scorso, e un altro è in previsione a settembre, ma in una lettera agli organi competenti Segnalano sollecitano "immediate risoluzioni organizzative rispetto a una serie di criticità non più rinviabili - e - se non riscontra risposte immediate, concrete e verificabili, con la fissazione di un tavolo per affrontare l’annoso problema dei carichi di lavoro, il rispetto integrale della normativa sulla sicurezza dei lavoratori (secondo le disposizioni impartire dalle competenti autorità di igiene pubblica, con riferimento all’attuale emergenza sanitaria), è pronta anche da sola, se necessario, a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale che prepari iniziative di mobilitazioni alla ripresa". 

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