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Cronaca Imola

Una telefonata costata 7.500 euro: rintracciati tre truffatori, ma i soldi sono persi

Una chiamata di conferma ritenuta molto credibile dal malcapitato che ha effettuato le operazioni richieste

Ci ha rimesso 7.500 euro un 50enne imolese truffato da tre uomini, denunciati dai carabinieri. La vittima è stata contattata dapprima via e-mail, poi telefonicamente perché effettuasse un aggiornamento sui dati della sua carta Poste pay. 

Una chiamata di conferma, quella fatta dai denunciati, ritenuta evidentemente molto credibile dal 50enne che ha effettuato le operazioni richieste. Purtroppo però l'abilità dei truffatori è andata ben oltre poichè sono riusciti ad incassare diversi bonifici per 7.500 euro. 

Non riuscendo a recuperare gli importi tramite l'ente, l'imolese si è rivolto ai carabinieri per fare denuncia. I militari hanno dato avvio alle indagini, seguendo il "flusso dei soldi" e individuando tre napoletani di 20, 29 e 38 anni, intestatari dei conti correnti. 

Conto svuotato con il trucco del finto mancato versamento

Nuova frontiera del crimine

Le frodi e le truffe online sono la nuova frontiera del crimine, Le forze dell'ordine non si stancano di raccomandare massima attenzione alle comunicazioni tese a carpire i dati dei malcapitati. Solitamente i truffatori sono ricompensati a percentuale. 

Iniziano solitamente attraverso una e-mail contenente un link, apparentemente proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l'accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.) con un messaggio che invita a fornire o aggiornare i dati di accesso al servizio. In realtà, fa sapere la polizia postale, il sito a cui ci si collega è fittizio anche se identico all'originale. 

Un pericolo più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse. La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica; oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf . Nel caso si tratti di un  c.d. “financial malware” o di un “trojan banking”, il virus si attiverà per carpire dati finanziari. Altri tipi di virus si attivano allorquando sulla tastiera vengono inseriti “userid e password”,  c.d. “keylogging”, in questo caso i criminali sono in possesso delle chiavi di accesso ai vostri account di posta elettronica o di e-commerce.  (fonte: Polizia postale)

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