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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Ladri di identità truffano le compagnie telefoniche: il 'terminale' a Bologna

Smantellata organizzazione criminale. Tra i complici, un commerciante del settore telefonico che operava in città: secondo i carabinieri, intratteneva rapporti commerciali illegali nell'Est Europa

Sette persone sono state arrestate all'alba dai carabinieri della Compagnia di Popoli (Pescara), che hanno smantellato un'organizzazione criminale che truffava le maggiori compagnie italiane di telefonia mobile. La banda - con complici in tutto l'Abruzzo e nella provincia di Modena - rubava l'identità di persone e società per stipulare contratti e ricevere in omaggio smartphone e tablet, che poi venivano rivenduti. Il giro d'affari era di circa 200 mila euro.

A tenere i rapporti commerciali, un commerciante di telefonia con attività a Bologna.

Nel corso dell'operazione, denominata 'Hydra', i carabinieri di Popoli, hanno effettuato anche 14 perquisizioni domiciliari. Oltre 180 le persone, fisiche e giuridiche, le cui generalità sono state rubate e utilizzate per stipulare i contratti.

IL 'CREATORE'. A capo dell'organizzazione c'era un uomo, chiamato 'Il creatore', il quale, in base alla ricostruzione, rubava l'identità di persone, ditte e società, con la complicità di impiegati della camera di commercio e stipulava contratti per la fornitura di telefonia mobile, ricevendo in omaggio smarpthone e tablet di ultima generazione, tra cui iPhone, Samsung Galaxy e Blackberry, con relativa sim card, che, grazie alla complicità di alcuni corrieri, venivano consegnati ad altri membri della banda e poi rivenduti. Le indagini, andate avanti per diversi mesi, hanno consentito di recuperare e restituire più di 120 tra smartphone, tablet e sim card, finiti anche all'estero dato che tra i complici della banda vi era un commerciante del settore residente a Modena e con attività a Bologna, il quale - secondo la ricostruzione dei carabinieri - intratteneva rapporti commerciali illegali nell'Est Europa.

L'organizzazione, attraverso il servizio di home banking, apriva falsi conti correnti per la stipula dei contratti. I primi accertamenti sono scattati dopo la denuncia di numerosi cittadini che, a loro insaputa, erano intestatari di contratti telefonici, ricevendo, tra l'altro, ingenti fatture mensili relative alla fornitura del servizio.


 

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