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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Truffa sui biglietti di Vasco: sgominato cyber sodalizio criminale

Indagine della Polizia postale di Bologna. Sei indagati. Oscurati otto siti clone

Nella truffa erano finiti circa 1400 fan di Vasco Rossi, ma la Polizia Postale di Bologna è riuscita a smantellare la banda di cyber criminali che aveva clonato il sito di una nota agenzia di vendita di ticket online. Sei gli indagati al momento, accusati di associazione a delinquere, sostituzione di persona, turbativa della libertà dell'industria e del commercio, contraffazione del marchio, indebito utilizzo di carte di credito e truffa continuata.

Per gli investigatori, calcolando il numero delle vittime, l'importo dei biglietti e le somme spostate tra i truffatori,  i proventi i per la sola frode dei falsi accessi ai concerti del 'Non stop live 2018'  erano superiori ai 500mila  euro. L'attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Bologna Luca Alfredo Davide Venturi, ha consentito di rilevare come i siti internet, le sim telefoniche e i conti correnti utilizzati per ricevere i pagamenti delle false prenotazioni per i concerti, fossero intestati a dei prestanome: cioè un sessantunenne di Albignasego, nel padovano, e un quarantatreenne moldavo residente a Fontaniva, sempre ne padovano, titolare di una società milanese di carpenteria. L'iscrizione nel registro delle imprese risultava indispensabile ai truffatori per poter ottenere la convenzione con i circuiti di pagamento con carte di credito.

La truffa

Dalle indagini è emerso che tutte le vittime erano  state indotte in errore dal nome dei siti: hanno creduto infatti, di trovarsi sul sito ufficiale gestito dalla Best Union Company S.p.A., società bolognese titolare del sito internet vivaticket.it, quando hanno effettuato il pagamento (come indicato dal sito) del ticket. La Best Union Company S.p.A. infatti, è l' unica società autorizzata a vendere i biglietti per il concerto dell’artista di Zocca,  e a seguito delle centinaia di segnalazioni di utenti truffati, ha denunciato quanto accaduto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna.

L'amara scoperta della truffa da parte dei fan solo il giorno del concerto:  chi aveva acquistato i biglietti  infatti, avendo ricevuto comunque il "qrcode" da presentare in biglietteria, si è presentato ai varchi in cerca della biglietteria del tutto inesistente, scoprendo così che il codice non era valido.

Allo scopo di evitare ad altri di cadere nella medesima truffa, con un provvedimento di sequestro preventivo richiesto urgentemente dalla Procura della Repubblica di Bologna sono stati oscurati gli otto siti clone.

L'indagine

L’attività investigativa, eseguita mediante l’analisi delle connessioni telematiche ai conti correnti utilizzati dai malviventi, consentiva di
rilevare che le utenze mobili utilizzate agganciavano “celle” del territorio sardo. Al fine di preservare l’anonimato, i responsabili, dopo
vari trasferimenti di denaro da un conto corrente all’altro, riciclavano il provento dell’attività delittuosa in criptovaluta Bitcoin.

L’analisi dei flussi finanziari e le evidenze probatorie raccolte dagli inquirenti consentivano di identificare in due giovani insospettabili
professionisti della provincia di Sassari gli ideatori del progetto criminale. Nel marzo scorso, Il Compartimento di Polizia Postale e delle
Comunicazioni di Bologna, coadiuvato dall’omologo Compartimento di Cagliari, eseguiva sul territorio sardo, sulla base di ulteriori decreti
emessi della Procura della Repubblica di Bologna, due perquisizioni a carico dei vertici dell’organizzazione.

Nella circostanza venivano sequestrati agli indagati sardi un tablet ed alcune sim card, due delle quali particolarmente importanti per le
indagini. Le due schede risultavano, infatti, aver “sollecitato”, negli stessi momenti, le medesime celle del territorio nazionale a cui si
connettevano le sim dati utilizzate per le frodi, a riprova che i due indagati avevano avuto nella loro disponibilità anche queste ultime e
quindi delle loro responsabilità quali ideatori del progetto criminale.

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