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Cronaca

Studio Istituto Ramazzini: 'Ripetitori e telefoni cellulari causano il cancro'

'Malattie rare delle cellule nervose': ecco le conclusioni dello studio appena pubblicato, il più grande mai realizzato su radiazioni a radiofrequenza

Le dosi dell’NTP sono state stabilite per mimare l’esposizione localizzata sui tessuti corporei proveniente da un cellulare posto vicino al corpo, e sono quindi decisamente più elevate di quelle dell’Istituto Ramazzini. Nonostante queste differenze, entrambi gli studi hanno rilevato aumenti statisticamente significativi nello sviluppo dello stesso tipo di tumori maligni molto rari del cuore nei ratti maschi trattati e del cervello nelle femmine.

“Il nostro studio conferma e rafforza i risultati del National Toxicologic Program americano; non può infatti essere dovuta al caso l’osservazione di un aumento dello stesso tipo di tumori, peraltro rari, a migliaia di chilometri di distanza, in ratti dello stesso ceppo trattati con le stesse radiofrequenze. Sulla base dei risultati comuni, riteniamo che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) debba rivedere la classificazione delle radiofrequenze, finora ritenute possibili cancerogeni, per definirle probabili cancerogeni.”.

“E’ molto importante sottolineare il fatto che studi epidemiologici (cioè studi sulla popolazione) hanno trovato lo stesso tipo di tumori delle cellule di Schwann (cellule di rivestimento dei nervi) nei forti utilizzatori di telefoni cellulari” afferma ancora la Dott.ssa Belpoggi. “Sebbene l’evidenza sia quella di un agente cancerogeno di bassa potenza – prosegue - il numero di esposti è di miliardi di persone, e quindi si tratta di un enorme problema di salute pubblica, dato che molte migliaia potrebbero essere le persone suscettibili a danni biologici da radiofrequenze”.  “Inoltre – continua Belpoggi – i nostri dati rafforzano la richiesta di adottare precauzioni di base a livello globale. Semplici misure sugli apparecchi, come un auricolare a molla incorporato nel telefono, oppure segnalazioni di pericolo sia nelle istruzioni che nella confezione di acquisto affinché l’apparecchio venga tenuto lontano dal corpo, e altre misure tecnologiche che io non so immaginare ma che sicuramente le compagnie conoscono e possono mettere in atto, potrebbero costituire una prima misura urgente per correre ai ripari. Certo non immagino che si possa tornare indietro nella diffusione di questa tecnologia, ma sono sicura che si possa fare meglio.  La salute pubblica necessita di un’azione tempestiva per ridurre l’esposizione, le compagnie devono concepire tecnologie migliori, investire in formazione e ricerca, puntare su un approccio di sicurezza piuttosto che di potenza, qualità ed efficienza del segnale radio. Siamo responsabili verso le nuove generazioni e dobbiamo fare in modo che i telefoni cellulari e la tecnologia wireless non diventino il prossimo tabacco o il prossimo amianto, cioè rischi conosciuti e ignorati per decenni”, conclude Belpoggi.

L’Istituto Ramazzini è una cooperativa sociale onlus fondata nel  1987 dal professor Cesare Maltoni, impegnata nella ricerca e nella prevenzione del cancro.  All’istituto fa capo il Centro di Ricerca sul Cancro "Cesare Maltoni", che ha sede nel Castello di Bentivoglio (Bo)  e dove vengono  analizzati i rischi cancerogeni e la tossicità di numerose sostanze, fornendo le basi scientifiche per la normativa nazionale e internazionale.   Le attività di prevenzione vengono invece svolte nei due Poliambulatori  dell'Istituto Ramazzini, a Bologna e a Ozzano dell’Emilia. 
 

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