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Arresto cardiaco mentre va in bici, turista salvato da un infermiere fuori servizio: "Tutti possiamo farlo" | VIDEO

Il racconto della moglie Alessandra Buganè e del soccorritore Claudio Tacconi

Si è sentito male mentre andava in bici per un arresto cardiaco ma la solidarietà dei passanti prima, che hanno chiamato il 118, e di un infermiere fuori servizio poi (specializzato proprio di formazione ai cittadini) gli hanno salvato la vita.

È successo la mattina del 5 settembre a Monteveglio quando Reiner B. e sua moglie Alessandra, lui tedesco e lei bolognese, stavano facendo un giro approfittando della settimana di vacanza in Italia. 

La storia

Reiner B. mentre era in bicicletta a Formica di Valsamoggia, nei pressi di Monteveglio, cade a terra in arresto cardiaco. Vengono attivati i soccorsi del 118 e nel frattempo, vedendo una persona a terra, si ferma con la macchina Claudio Tacconi, infermiere esperto dell'ospedale Maggiore (fuori servizio), casualmente presente all'evento, il quale inizia la rianimazione cardiopolmonare in attesa dell'arrivo del mezzo di soccorso.

All'arrivo il paziente viene defibrillato, intubato, con la successiva ripresa della circolazione. Trasportato al Maggiore con accesso diretto in emodinamica del reparto di Cardiologia, dove viene eseguita l'angioplastica con successo e poi trasferito in Rianimazione. 

Una storia che conferma l'importanza dell'intervento tempestivo di chiunque, che con il supporto del 118, può contribuire all'esito positivo dei pazienti in arresto cardiaco, contribuendo come attore fondamentale per la catena della sopravvivenza.

Il paziente, ricoverato in rianimazione, al momento è in fase di ripresa, in attesa del trasferimento in Cardiologia per il completamento dell'iter diagnostico-terapeutico.

Le iniziative del 'Mese del cuore'

Da sabato 3 settembre fino al 9 ottobre in tutta l’Emilia-Romagna si celebra il “mese del cuore” con l’obiettivo di valorizzare le azioni che gli operatori sanitari delle Asl, le associazioni di volontariato promuovono da tempo sui territori per informare i cittadini sui rischi delle malattie cardiovascolari e i comportamenti necessari per prevenire e ridurre i danni.

Il programma prevede 11 appuntamenti complessivi su 5 fine settimana successivi - con una pausa prevista per il fine settimana elettorale - che toccheranno le piazze più importanti di tutti i comuni capoluogo della regione con l’aggiunta, inoltre, di Cesena e Imola.  

Le malattie del sistema cardiovascolare sono la prima causa di morte in Emilia-Romagna e provocano circa 16mila decessi all'anno. Uno dei maggiori fattori di rischio è l'ipertensione, della quale soffre circa un terzo della popolazione. Seguono le cardiopatie ischemiche che colpiscono mediamente 65mila persone, mentre soffrono di scompenso cardiaco circa 20mila persone. Il 2% della popolazione soffre di fibrillazione atriale asintomatica.  

Il programma prevede screening e consulenze gratuiti per la valutazione del rischio effettuati da cardiologi e infermieri all’interno di cliniche mobili, composte da un automezzo attrezzato e da due gazebo, all’interno dei quali le persone potranno eseguire, a cura di un’equipe multidisciplinare con cardiologi e infermieri, alcune indagini mirate.  

In ogni tappa una equipe di professionisti della sanità si dedicherà dalle 10 alle 18 a tre diversi tipi di check-up gratuiti che non necessitano di prenotazione: la determinazione dell’assetto lipidico, tramite un semplice prelievo di una goccia di sangue capillare, la rilevazione dei principali parametri vitali, come pressione arteriosa e indice di massa corporea (BMI) e lo screening della fibrillazione atriale asintomatica.

Questi test permetteranno di calcolare il punteggio di rischio cardiovascolare e valutare la carta del rischio dell’utente attraverso un algoritmo computerizzato. I cardiologi presenti forniranno la consulenza necessaria: i soggetti più a rischio saranno invitati a contattare il proprio medico di medicina generale e, in caso di riscontro di patologia, verrà garantita una visita presso la cardiologia di riferimento del territorio.  

Oltre alle visite, grazie al supporto delle realtà del terzo settore delle città coinvolte, medici e infermieri si dedicheranno a momenti di educazione alla prevenzione cardiovascolare, diffondendo buone pratiche su attività fisica, alimentazione sana e stop al fumo, mentre istruttori di rianimazione cardiopolmonare certificati dall’American Heart Association terranno lezioni sull’uso del defibrillatore

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