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Giovedì, 28 Marzo 2024

Guerra in Ucraina, un sit-in a Bologna: "Angosciati, abbiamo lì figli e genitori"

La manifestazione in Piazza Santo Stefano per dire no alla guerra e per dire no a Putin dopo una notte e un giorno da incubo: "Sempre incollati al telefono per avere notizie dai nostri parenti. Si stanno preparando al primo soccorso"

"Fuori Putin dall'Ucraina": il coro arriva da Piazza Santo Stefano, dove si sono raccolti uomini e donne per un sit-in contro la guerra Russia-Ucraina. Dalla notte scorsa stanno vivendo ore di angoscia e paura, attaccati a un cellulare per avere da genitori, figli e familiari notizie e aggiornamenti su quello che accade (davvero) nel loro Paese. "Ci rassicurano e ci chiedono di stare tranquilli - spiega Oleksandra, dell'associazione Casa dell'Amicizia - ma per noi, così lontani, non è possibile. Mia figlia lavora in un supermercato e oggi gli scaffali erano tutti vuoti, le scuole chiuse, tutto immobile. La gente si nasconde ai piani bassi delle case per mettersi al riparo. Dall'Ucraina cercano di rassicurarci e non è difficile immaginare perché non ci riusciamo". 

Svetlana Stadyk racconta che suo figlio Andrea, 27 anni, è nell'esercito ucraino da cinque: "Mi ha detto che non è in pericolo, che non devo essere nel panico. Mi ha detto che tutto il mondo è al nostro fianco, ma è difficile non pensare al peggio perché una guerra è sempre una guerra. Cerco di sentirlo il più possibile per avere notizie e lui, vorrei che fosse qui". 

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Alexei Sytov, dell'associazione Belarussbo pone l'accento su un altro fattore preoccuante, le centrali nucleari: "In Ucraina ce ne sono 15, tutte attive. Non possiamo non pensare anche a questo rischio". 

Sit-in guerra Russia-Ucraina

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