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Cronaca Centro Storico / Via Dè Leprosetti, 2

Ucraina, appello alla comunità bolognese: raccolta fondi, domenica in piazza

E' don Andriy Zhyburskyy, rettore della comunità ucraina greco-cattolica bolognese a lanciare l'appello: "Tanti di noi lavorano nelle vostre famiglie e nelle vostre fabbriche"

Scontri e morti in Ucraina: arriva l'appello della Comunità ucraina bolognese: "Le preghiere si mescolano alle lacrime del lutto": raccolta di generi di prima necessità alla Chiesa dei Leprosetti e domenica manifestazione in Piazza del Nettuno (VIDEO-INTERVISTA AD ANDRIY ZHYBURSKYY). Contro il rifiuto del presidente Viktor Yanukovich di avvicinarsi all'Europa infatti, a Kiev (e non solo nella capitale) si continua a sparare e a morire per strada.

Non è durata molto la tregua: dopo gli scontri nella capitale i manifestanti hanno assaltato anche i palazzi del potere di Leopoli e di altre province. Si parla di 100 morti, la metà sono poliziotti, in quella che ormai non è più una protesta, ma una vera e propria guerra civile che potrebbe sfociare nella presa del potere da parte degli oppositori del presidente, il quale, a sua volta, potrebbe ricorrere all'uso dell'esercito. Con la mediazione dell'Unione e Europea e della Russia, Yanukovich avrebbero accettato oggi un negoziato che prevede elezioni anticipate, governo di coalizione e riforma dei poteri del presidente, ma i manifestanti hanno opposto un no e chiedono immediate dimissioni. Colpa di Putin, dell'influenza della Russia? Certo è che la tensione rimane altissima e il rischio di una carneficina è sempre più tangibile: l'Ucraina è un enorme paese, ricco di risorse, ma con un Pil quasi da terzo mondo. Senza dimenticare che le armi lì non mancano, visto parliamo di uno dei maggiori costruttori dell'itera area.

LA VICINANZA DEGLI UCRAINI BOLOGNESI. "Viviamo con profonda apprensione e con grande angoscia queste ore decisive per le sorti dell'Ucraina - spiega don Andriy Zhyburskyy, della chiesa greco-ortodossa di via dei Leprosetti (GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA) - Siamo in tanti anche a Bologna, figli di questa nazione che negli ultimi secoli non hai mai portato a nessuno guerra e violenza, ma ha dovuto subire incredibili aggressioni e privazioni della libertà".

"I fedeli ucraini si riuniscono spesso in Chiesa in questi giorni e mescolano la loro preghiera con le lacrime del lutto. Tantissimi nostri connazionali da mesi fanno sentire la loro protesta pacifica per il sistema di corruzione che investe le istituzioni democratiche, comprese le forze di polizia, e per una serie di riforme che sono state imposte in modo autoritario dal governo. In queste ore la situazione è degenerata e la piazza dell'Indipendenza di Kiev, è diventata luogo di violenza e di morte, con gravissime responsabilità della polizia".

NON E' UNA LOTTA PER ENTRARE IN EUROPA. "Contrariamente a quanto spesso viene riferito dai media italiani, gli Ucraìni non stanno lottando per entrare in Europa o per allontanarsi dalla influenza russa. Questa è una visione assai riduttiva. Noi lottiamo contro la corruzione e contro l'autoritarismo. Noi vogliamo la libertà di partecipare alla costruzione di una patria libera e solidale. In Ucraina purtroppo le Chiese sono divise in diverse confessioni ortodosse e cattoliche, ma tutte sono unanimi nel rivolgere un appello a rifuggire ogni violenza. L'Arcivescovo della Chiesa greco-cattolica, alla quale appartiene la nostra numerosa comunità bolognese, ha rivolto un appello al digiuno e alla preghiera per le vittime. Le campane dell'Ucraina suonano continuamente per richiamare tutti al rispetto della legge di Dio. Le Chiese restano aperte giorno e notte: per pregare, ma anche per soccorrere i feriti che hanno timore di rivolgersi agli ospedali pubblici.

APPELLO ALLE PARROCCHIE BOLOGNESI. "Come rettore della comunità ucraina greco-cattolica bolognese, insieme alla mia comunità, faccio appello alle parrocchie bolognesi: pregate per noi e per i nostro paese. Tanti di noi sono entrati per lavorare nelle vostre famiglie e nelle vostre fabbriche. Ci sentiamo ormai parte di questa città. Non lasciateci soli nel difficile compito di trovare la strada della libertà".

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