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Cronaca

Ucraina, perchè dalla guerra scappano donne e bambini: a Bologna sono quasi 2mila

La tragedia ucraina: la guerra e la legge marziale separano le famiglie. Mamme e minori alle frontiere

Sono oltre 2.723 gli arrivi a Bologna e, secondo i dati parziali della prefettura, quasi tutti di donne e bambini. Certo, una parte degli uomini ha conservato forse il posto di lavoro, altri sono andati a combattere, e questo vale un po' per tutti i paesi in guerra, ma nel caso specifico il motivo vero è un altro. 

"Mia figlia, le sue due bimbe e il mio ex marito (over 65) sono riusciti ad arrivare a Bologna e ora sono ospiti a casa mia" dice a Bologna Today un'infermiera ucraina che vive in città da oltre 20 anni "mio genero invece è rimasto a Leopoli, non l'hanno fatto uscire dal paese". 

Perchè? La legge marziale in Ucraina impedisce appunto agli uomini tra i 18 e i 60 anni di lasciare il paese  quindi le famiglie vengono necessariamente separate. 

"Queste limitazioni - osserva Amnesty International - hanno effetti particolarmente problematici sugli uomini disabili e sugli uomini soli che crescono i propri figli. Ad alcuni uomini disabili e in possesso di determinati documenti è stato permesso di lasciare il paese. Tuttavia, in pratica, questo non sempre avviene".

Un discorso a parte meritano gli studenti internazionali, neri, uomini e donne che frequentavano gli atenei ucraini: sempre secondo Amnesty, a loro è stato impedito di salire sui treni per la Polonia. E poi ci sono le persone transgender che vengono considerate uomini e per questo devono restare e se necessario combattere, come denunciano diverse associazioni per i diritti Lgbt+.

A San Lazzaro accordo per il lavoro

Intanto a San Lazzaro, dove numerosi rifugiati hanno iniziato un percorso di integrazione, in prima battuta, sono stati accolti all'Hotel Unaway, nato come covid hotel, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa con Confesercenti-Assohotel per attivare la possibilità di impiego per le donne profughe in hotel, bar e ristoranti dell'area bolognese. 

San Lazzaro, accordo per dare lavoro alle rifugiate

Studenti universitari ucraini: Regione e Università per l'accoglienza

L'Emilia-Romagna ha varato un pacchetto di misure straordinarie per l’accoglienza, il supporto e il sostegno agli studenti universitari provenienti dall’Ucraina, per consentire loro di continuare il percorso di studio e formazione. 

Unibo sostiene e accoglie gli studenti in fuga dalla guerra: misure straordinarie al via

“coiVolti”: il progetto della Caritas diocesana

Caritas diocesana, in coordinamento con Prefettura e Comune di Bologna, propone il progetto “coiVolti” dedicato all’accoglienza temporanea, da parte di comunità parrocchiali o famiglie del territorio, di nuclei familiari ucraini in fuga dalla guerra. Per aderire all’iniziativa è necessario indicare i propri recapiti e una breve descrizione dei luoghi messi a disposizione all’indirizzo caritas.direttore@chiesadibologna.it. 

Il progetto 'coiVolti' della Caritas diocesana per l’accoglienza dei profughi ucraini

Castenaso: profughi accolti in casa e al Living Place Hotel 

Il Living Place Hotel di Villanova di Castenaso è stato individuato come soluzione di accoglienza temporanea grazie all'intesa tra l'azienda e l'Amministrazione comunale, oltre a famiglie che hanno dato la disponibilità ad accogliere i rifugiati. Per avviare un percorso di integrazione, inoltre, insegnanti volontari tengono lezioni di italiano

Guerra Ucraina e profughi, RIzzo Nervo: "Rimborso a chi accoglie in casa"

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Bologna e quel filo diretto con l'Ucraina: recapitato un pacco di libri da Kiev alla fiera dell'editoria per ragazzi | VIDEO 

(Foto Croce Rossa)

In fuga dalle bombe, le testimonianze

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