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Cronaca

Ucraina, Zuppi a San Luca per la pace: "Uniamoci spiritualmente al cammino di milioni di profughi"

L'appuntamento, aperto a tutti, domenica 13 marzo alle 15.45 in via del Meloncello

Domenica 13 marzo alle 16 l’Arcivescovo Matteo Maria Zuppi guiderà il pellegrinaggio al Santuario della Beata Vergine di San Luca per pregare per la pace e la fine della guerra in Ucraina.

All’evento, aperto a tutti, sono invitati i fedeli cattolici, greco-cattolici, ortodossi, ucraini, russi e di tutte le comunità bolognesi. L’appuntamento è alle ore 15.45 al Meloncello (via Saragozza) e alle ore 16 inizierà la salita al Santuario accompagnata dalla recita del Rosario e da canti in diverse lingue.

All’arrivo al Santuario, si legge in una nota della Curia, i fedeli si raduneranno nel piazzale davanti alla Basilica e l’Icona della Madonna si affaccerà dalla loggia centrale. L’Arcivescovo di Bologna insieme al Vescovo Ambrozie, Vicario per le parrocchie moldave del Patriarcato di Mosca in Italia, e altri rappresentanti delle comunità cattoliche e ortodosse presenti in città, alimenteranno con l’olio la lampada votiva che resterà accesa davanti all’Immagine.

Al termine il Piccolo Coro 'Mariele Ventre' dell’Antoniano eseguirà alcuni canti. Sarà inoltre offerto un ristoro dalle comunità ortodosse di San Basilio e di Gesso in collaborazione con le parrocchie di Zola Predosa. I testi della preghiera del pellegrinaggio saranno disponibili sul sito diocesano. Alle 19 tutte le campane delle chiese dell’Arcidiocesi suoneranno a distesa come invito alla speranza e all’impegno per la pace. L’evento si svolgerà nel rispetto delle normative anticovid.

"Saliremo a San Luca – afferma il cardinale – insieme ai nostri fratelli ucraini e alle comunità cristiane ortodosse per affidarci all’intercessione della Vergine perché riconcili i suoi figli tra loro. Cammineremo assieme, unendoci spiritualmente al cammino di milioni di persone che cercano casa, protezione, futuro, accoglienza. Dalla preghiera nasce la solidarietà, per aiutare a uscire dall’inferno e regalare un poco di paradiso attraverso la nostra accoglienza, premura, sorriso. La pandemia della guerra chiede a tutti noi di essere uomini di pace, artigiani di fraternità sempre, fratelli nell’emergenza. E oggi l’unica preghiera, forte, è a Dio: 'Fermali!' e agli uomini: 'Fermatevi!'.  

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