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Cronaca

A Bologna la comunità ucraina più popolosa, Castaldini (FI): "Ricongiungimento famigliare sicuro ed efficiente"

A Bologna e Rimini le comunità di ucraini più popolose: "Sono già tantissime le famiglie che mi chiedono cosa fare per poter ospitare chi sta fuggendo dalla guerra, le informazioni istituzionali e riguardanti numeri ufficiali da contattare, in questa fase sono di fondamentale importanza, per accogliere" 

A Bologna sono 6.948, a Rimni 5.123, e sono quasi tutte donne. Sono gi dati più recenti diposnibili e si tratta delle due province con le comunità ucraine più popolose. "È tempo di pianificazione dell’accoglienza e la Regione deve attivare tutti gli strumenti a disposizione. Sono 33.305 i cittadini residenti lungo la via Emilia da Piacenza a Rimini, una tra le comunità più popolose in Emilia-Romagna. Chiedo a viale Aldo Moro una mappatura attenta una messa a disposizione di qualsiasi strumento che possa aiutarli in questo momento drammatico a un ricongiungimento famigliare sicuro ed efficiente. E un contatto che possa dare informazioni alle famiglie emiliano-romagnole che vogliono accogliere" ha scritto la capogruppo di Forza Italia in Regione, Valentina Castaldini: " Ho appreso che c’è stato un primo incontro in Prefettura a Bologna con tutte le Istituzioni a livello locale e regionale, assieme ad Anci". 

La popolazione ucraina in Emilia-Romagna: dati province (tabella da Valentina Castaldini)

Castaldini chiede una "ricognizione a livello regionale e mi sembra che questa è la strada tracciata ad ora, ma in questi giorni mi sono chiesta quanti fossero i cittadini ucraini residenti in Emilia-Romagna e mi sono accorta che la comunità ucraina è una di quelle più popolose tra gli stranieri residenti in regione: ben il 5,9% che corrispondono a 33.305 cittadini. La maggior parte di loro sono donne: 26.335 (l’8.8%) e probabilmente molte di loro hanno la propria famiglia distante e ancora in Ucraina. Bologna, con 6.948, e Rimini con 5.123 sono le due province con la comunità ucraina più popolosa".

Quindi chiede alla Regione "una mappatura attenta di tutti i residenti e una messa a disposizione di qualsiasi strumento che possa aiutarli in questo momento drammatico a un ricongiungimento famigliare sicuro ed efficiente. Bisogna essere veloci e mi appellerei anche a tutte le associazioni, alle parrocchie ortodosse e ai centri di aggregazione, cosicché la Regione oltre agli arrivi che verranno pattuiti con il Viminale, possa avere una fotografia puntuale della potenziale accoglienza anche con chi già vive, studia e lavora in Emilia-Romagna. Poi -  continua la capogruppo di Forza Italia - sono già tantissime le famiglie che mi chiedono cosa fare per poter ospitare chi sta fuggendo dalla guerra, le informazioni istituzionali e riguardanti numeri ufficiali da contattare, in questa fase sono di fondamentale importanza, per accogliere. Senza dimenticarci mai che l’accoglienza non deve far leva solo sull’emergenza: chi fugge dalla guerra in questi giorni è una persona, ha una famiglia, aveva un lavoro, una vita e una dignità che nell’accoglienza dobbiamo garantirgli. Sempre. Chiedo quindi alla Regione, nella ricognizione di luoghi e spazi, insieme ai sindaci e alle prefetture, di tenere sempre a mente questa visione - e conclude - Guardiamo al futuro, al loro e al nostro, all’accoglienza che parta dall’integrazione a 360°". 

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