rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Eredità Faac. Prima udienza: tutti contro la Curia per il sequestro dei beni

Oggi prima comparizione delle parti davanti al giudice del Tribunale Maria Fiammetta Squarzoni. La richiesta è il sequestro dell'enorme patrimonio Faac, di Michelangelo Manini, deceduto a marzo, e oggi in possesso della Curia

L'affollata udienza davanti al giudice della Corte di Bologna Maria Fiammetta Squarzoni è la prima puntata di quello che si annuncia uno lungo e ostinato serial.  Nel corso del dibattito promosso da Carlo Rimondi e Mariangela Manini, zio e cugina di Michelangelo Manini,  deceduto il 17 marzo scorso, si è richiesto il sequestro cautelare del patrimonio dello scomparso, ivi compreso il 66% delle quote della Faac, di Zola Predosa, multinazionale dei cancelli automatici .

IL LASCITO.  Circa 1,7 miliardi di euro, per effetto di un presunto testamento olografo, datato 10 dicembre 1988, contestato e impugnato dai parenti, oggi in possesso della Curia bolognese che ha nominato l’avv. Moschetti presidente del CdA dell’azienda.

LE PUNTATE PRECEDENTI. Il 24 aprile la Curia accettò frettolosamente l’eccezionale donazione, ma il testamento prodotto venne subito impugnato da alcuni parenti che disconoscono calligrafia e firma. Come se non bastasse, il 20 giugno un dentista di Sasso Marconi, Lucio Corneti, presenta un suo stampato, informativa e richiesta di consenso dati personali, con in calce vergata la frase "Io Michelangelo Manini acconsento a nominare il mio dentista Lucio Corneti. erede di tutte le mie proprietà". A chiusura del testo, la data 16 novembre 2011 e una sigla che il notaio interpreta quale firma "Michelangelo Manini". E fu così che decadde ogni diritto della Chiesa, ivi compreso il possesso dei beni.

LE POSIZIONI DELLE PARTI. Davanti a testamenti olografi, o presunti tali, e perizie calligrafiche, il giudice è chiamato a nominare un curatore giudiziario che amministri i beni in attesa che il tribunale si pronunci sul merito dell’eredità e sull’autenticità dei documenti. L’avvocato del dentista Alessandro Righetti dichiara a Bologna Today: “Ci associamo alla richiesta di sequestro dei beni anche perché l’Arcidiocesi ha provveduto all’accettazione ancor prima della conclusione delle operazioni di inventario e tutt’ora li detiene. Il nostro è l’unico testamento valido poiché suffragato da 3 perizie calligrafiche ed è il più recente”.
Neanche a dirlo, di parere opposto l’avvocato della Curia, Michele Sesta: “ Ci siamo opposti alla richiesta di cautela e contestiamo l’intervento del dentista poiché quella scheda non è autografa, non è neppure un testamento”.  
Sempre nella medesima udienza si sono costituiti tre altri zii del defunto Manini (Lino, Lina e Romana Rimondi) anch’essi pro richiesta di sequestro. Lino Rimondi ha dichiarato di disconoscere come testamento il documento del dentista dichiarandolo inverosimile e contestando l’autenticità della firma di suo nipote. L’avvocato Sergio Scicchitano da Roma, che difende i tre fratelli della defunta madre di Michelangelo, ci riferisce: “Riteniamo giusta la richiesta di sequestro presentata da Carlo Rimondi. In una situazione così controversa è indispensabile che sia nominato un custode giudiziari che risponda al Tribunale come organo terzo. Inoltre – conclude sorprendendoci  – vorrei anche sapere quanti testamenti circolino, perché so che  ne esiste un altro”.
Capocordata, l’avvocata Rosa Mauro, che difende Carlo Rimondi e Mariangela Manini, ha dichiarato che “un’azione di sequestro cautelare in attesa di un giudizio di merito in una vertenza ereditaria, che si prospetta lunga e con molti soggetti, non solo è doverosa, ma indispensabile nell’interesse primario dell’azienda e a tutela dei diritti di tutti. Siano i familiari legittimi eredi ove tutti documenti prodotti decadano, i presunti eredi testamentari e i dipendenti delle numerose aziende facenti parte del patrimonio che hanno necessità di fonti decisionali certe e non controverse o smentibili”.
Il Giudice Squarzoni si è riservato di decidere nel merito dei testamenti e nell’azione di sequestro.

Se per aprire i cancelli Faac basta premere un pulsante, chiudere la sua eredità sarà tutta un'altra storia.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Eredità Faac. Prima udienza: tutti contro la Curia per il sequestro dei beni

BolognaToday è in caricamento