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Cronaca

Portici Unesco, in primavera 2022 le prime targhe per segnalarli

Dopo il colpo di scena e l'iscrizione last minute nella lista di opere patrimonio dell'umanità a fine luglio, il Comune sta ultimando il dossier di spiegazioni che dovranno essere inviate ai commissari

Il verdetto è arrivato lo scorso 28 luglio, con l'iscrizione dei portici di Bologna nella World heritage list dell'Unesco. Ma tra qualche mese, "probabilmente in primavera, ci sarà una sorta di ufficializzazione attraverso la consegna del certificato, che pensiamo di far coincidere anche con l'apposizione delle prime targhe sui portici che fanno effettivamente parte del sito seriale".

A dirlo, riportato dalla Dire, è Federica Legnani, responsabile dell'area Tutela e gestione del centro storico del Comune, oggi in commissione. Intanto, gli sforzi non sono certo finiti.

"Abbiamo una serie di elementi su cui lavorare già dal prossimo confronto tecnico con Icomos che si svolgerà nel 2022", spiega la vicesindaca Valentina Orioli. I portici, infatti, sono stati iscritti "con un giudizio che ci impone di ottemperare ad alcune richieste", approfondisce Legnani.

C'è tempo fino a fine 2022 per rispondere alle domande di chiarimento che riguardano, riferisce la dirigente, lo statuto del 1288 e "qualche fraintendimento su aspetti di tutela facilmente spiegabili", oltre a "dettagli" su alcune perimetrazioni. Poi ci sono altre attività generali come il monitoraggio che ogni sei anni gli Stati devono presentare sui propri siti: il prossimo dovrebbe cadere proprio nel 2022. Un altro fronte riguarda i bandi statali dedicati ai siti Unesco: "Abbiamo già le idee abbastanza chiare e ci stiamo confrontando con il ministero", riferisce Legnani.

Ancora, il Comune intende accettare già dal 2022 l'invito ad aderire all'associazione che raduna quasi tutti i siti Unesco d'Italia e, inoltre, ci sarà da gestire "l'interlocuzione con le altre città più vicine, Firenze su tutte. Ma sappiamo già- continua Legnani- che la Regione intende creare anche una sinergia tra i quattro siti dell'Emilia-Romagna", quindi oltre a Bologna anche Modena, Ravenna e Ferrara.

In più, per il Comune il timbro Unesco dovrà diventare un "cordoncino rosso" che leghi Bologna alle altre città della provincia dove sono presenti i portici: "Su tutte Pieve di Cento, ma ci sono anche Budrio o San Giovanni", ricorda Legnani. A Palazzo D'Accursio, poi, bisognerà coordinare le due anime del lavoro che aspetta il Comune come gestore del sito, cioè da un lato quello rivolto alla città (manutenzione compresa) e dall'altro quello di marketing e valorizzazione turistica: dunque "saranno due gli ambiti di lavoro che coinvolgeranno formazioni diverse seppur sempre incardinate nell'ufficio Unesco", afferma Orioli.

Infine, segnala la vicesindaca, uscirà "in tempi molto stretti" un volume curato da due degli esperti che hanno affiancato il Comune nella candidatura, cioè Fabrizio Ceccarelli e Daniele Pascale Guidotti Magnani: "Per noi è il libro sui portici, quello che veramenete ne riassume i contenuti salienti e gli aspetti più interessanti del lavoro fatto".

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