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Cronaca

I dipendenti non vanno in ferie, alla Unipol anche 100 giorni di arretrati

Una quota parte delle ferie, se non godute nei 18 mesi successivi all'anno in cui sono state maturate, finisce assoggettata al versamento dei relativi contributi Inps

In Unipol pare esserci un 'problema' con le ferie: troppo personale ne fa troppo poche. Quando azienda e sindacati si sono seduti al tavolo per discuterne, è saltato fuori che ci sono "saldi residui-anni precedenti estremamente elevati, che vedono svariate centinaia di lavoratori aventi dai 30 ai 50 giorni da smaltire, con punte anche di 100 giornate".

Inoltre, per "molteplici casi, a tutt'oggi, non risulta assolto l'obbligo di legge di fruizione di 10 giorni di ferie annue, sia per l'anno in corso sia per il 2017". Faccenda delicata, avvisano i sindacati in un comunicato ai lavoratori in cui ricordano ad esempio, che una quota parte delle ferie, se non godute nei 18 mesi successivi all'anno in cui sono state maturate, finisce assoggettata al versamento dei relativi contributi Inps; il che vuol dire un prelievo in busta paga del lavoratore e per l'azienda nell'accantonamento annuale "di alcune decine di milioni di euro".

E questo "contributo viene restituito soltanto nel momento in cui vi è l'effettiva fruizione", precisano Fisac-Cgil, First-Cisl, Uilca-uil, Snfia, Fna nella comunicazione diffusa pochi giorni fa. E allora, per "tutelare ogni lavoratore dalle maldestre e indiscriminate iniziative unilaterali che l'azienda ha posto in essere soprattutto negli ultimi mesi", i sindacati hanno provato a rimediare con un testo, un verbale di incontro, in cui si mettono nero su bianco le "misure necessarie per un graduale smaltimento delle ferie residue per i casi previsti, in base agli adempimenti di legge e alle previsioni contrattuali". Il documento, inoltre, tocca anche la possibilità di regalare giorni di ferie a favore di colleghi, per assistere i loro parenti malati.

Fisac-Cgil, First-Cisl, Uilca-uil, Snfia, Fna, inoltre, hanno "chiarito nuovamente come nella programmazione, riprogrammazione e fruizione delle ferie, occorra tenere debito conto delle reali esigenze di recupero psicofisico dei lavoratori e del pieno rispetto e tutela della personalità: elementi che il datore di lavoro è tenuto a garantire".

E la Direzione del personale si è impegnata ad essere garante "che nei vari uffici i lavoratori vengano messi nelle condizioni di utilizzare le ferie in base alle loro effettive necessità". Se poi continuassero ad esserci delle difficoltà, i sindacati sono pronti a tornare a parlarne con l'azienda; a di febbraio 2019 è comunque già prevista una verifica.

Intanto, il protocollo dice che, ferma restando la pianificazione delle ferie già fatta, i giorni in cui vanno godute hanno come termine il 31 dicembre di quest'anno (prima la deadline indicata dall'azienda era il 31 ottobre), ma si possono fare due settimane di assenza previste per il 2018 anche entro il 31 gennaio 2019 (lo stesso per 15 giorni non fatti nel 2017). I lavoratori che all'1 gennaio 2018 avevano un residuo degli anni precedenti superiore ai 30 giorni, entro la fine del prossimo gennaio possono recuperare altri cinque giorni a casa retribuiti. (Mac/ Dire)

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