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Cronaca

Università gratis per i richiedenti asilo, è polemica: "Schiaffo agli italiani"

Movimento studentesco lancia una raccolta firme contro la delibera, sbottando: "Richiedenti asilo classe privilegiata?". Insorgono anche i Giovani padani: "Decisione va contro regolamento Ateneo". Di traverso anche Lega e FI, che si chiedono: "E gli italiani?"

I rifugiati e richiedenti asilo potranno iscriversi all'Università di Bologna senza pagare le tasse. Lo ha deciso il Senato accademico, accogliendo un invito della Commissione europea. Per questo anno accademico, quindi, "gli studenti rifugiati politici, richiedenti protezione internazionale o umanitaria potranno iscriversi ai corsi dell'Ateneo e beneficiare dell'esonero totale dei contributi. Il provvedimento riguarda non chi ha già lo status di rifugiato, ma anche chi è in attesa di ricevere il permesso di soggiorno per asilo politico o umanitario, che potrà iscriversi presentando il solo titolo di studio o una sua certificazione".

Decisione che viene bocciata con fermezza dai movimenti di destra. Ad insorgere sono alcuni studenti, attraverso una nota congiunta inviata da Stefano Cavedagna  -Presidente Regionale di "Azione Universitaria" - associazione studentesca di destra - e da Consuelo Torromino - Presidente Azione Universitaria Unibo. L'associazione si chiede il perché dell'esenzione "per loro sí e altri no?". "Siamo convinti che questa scelta sia lesiva dei diritti degli Studenti Italiani ed Europei, i quali regolarmente pagano le tasse e, qualora non possano permetterselo, devono ricorrere a trovare impieghi di fortuna per potersi mantenere a Bologna". Questo l'affondo di Azione Universitaria, che parla di 'ennesimo schiaffo agli italiani' e bolla come "scellerata" la decisione del Senato Accademico che "lede il diritto allo studio, e discrimina gli Studenti e cittadini Europei a favore dei richiedenti asilo, come se questi fossero una "razza" o classe privilegiata". 
"Siamo convinti che questa scelta sia effettivamente ai limiti della liceità e valuteremo pertanto se sia il caso di presentare un esposto agli organi competenti", avvisa Azione Universitaria che lancia, a partire da domani una raccolta firme per chiedere di abolire la deliberazione.

Anche "I Giovani Padani" alzano la voce. “Si concedono agevolazioni a cittadini, per i quali non è detto esista un reale status di rifugiato, in sfregio alle stesse regole dell’Ateneo. Mentre molti studenti italiani meritevoli non hanno accesso alle borse di studio, per la carenza di risorse”. Così si sfoga Carlo Piastra, referente dei Giovani Padani emiliani. "Occorre sgomberare subito il dubbio da qualsiasi fraintendimento – dice Piastra – perché un richiedente asilo, non ha lo status di rifugiato, né di asilante: è semplicemente una persona in “lista di attesa”. Invece, qui c’è il rischio che sia concessa l’esenzione delle tasse universitarie a cittadini che, magari, si scoprirà in seguito non averne diritto, perché magari provengono dal Senegal o da altre parti dell’Africa non in guerra." Il regolamento d’Ateneo, peraltro, "parla chiaro" - aggiungono i giovani padani - "i cittadini extra-europei che si iscrivono, devono essere in possesso di un “visto di ingresso per motivi di studio”; rilasciato a conclusione delle procedure di preiscrizione presso le rappresentanze consolari".   

A palesare il proprio disappunto è stata pure la Lega Nord. Sulla questione la consigliera comunale e candidata sindaco leghista Lucia Borgonzoni sbotta: si tratta di "richiedenti asilo, non rifugiati e questo sarebbe, a detta del Senato Accademico un modo per facilitare l'integrazione? Lo trovo un atto di un'ingiustizia assurda verso tutte quelle famiglie che si sacrificano un'intera vita per poter permettere ai loro figli di studiare, verso quei ragazzi che fanno mille lavoretti per potersi mantenere. Di fatto ragazzi e famiglie con le loro tasse potrebbero trovarsi a pagare gli studi a possibili clandestini, alla faccia di chi non ha i soldi per poter continuare il percorso scolastico". 

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Forza Italia. "Se qui si parla di pari opportunità - affonda il consigliere regionale Galeazzo Bignami - e se si afferma il diritto allo studio universitario per chi scappa eventualmente da una guerra (non dimentichiamo che un richiedente asilo non è in automatico un rifugiato), allora bisogna che lo stesso diritto sia affermato anche per i ragazzi italiani che magari non fuggono da una guerra, ma hanno famiglie che non arrivano a fine mese, vittime della crisi,  e sono costretti a rinunciare all'Università".
"Ai richiedenti asilo - aggiunge il forzista - il Governo garantisce vitto e alloggio. Ora vorremmo garantirgli pure l'Università con buona pace degli studenti italiani, dei sacrifici propri e delle proprie famiglie.  L'Università è un privilegio, non un diritto. Non è scuola dell'obbligo. E se a un richiedente asilo gli si può forse concedere (anche se per un limitato periodo di tempo) un sostegno quel tanto che basta a imparare l'italiano, a diventare autonomo e rifarsi una vita, poi è anche giusto che l'Università se la paghi da solo. E faccia i sacrifici al pari di qualunque italiano". 
 

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