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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L'Università di Bologna rimpingua il personale: maxi infornata di assunzioni

Saranno circa 250 tra assunzioni, chiamate e scatti di carriera. Almeno il 20% delle chiamate riguarderà docenti non dell'Alma Mater. Ogni 2 professori ordinari l'Ateneo sarà obbligato a chiamare un ricercatore non precario. Dionigi: 'Così l'Ateneo cambiare sangue"

 E' in arrivo una nuova infornata di circa 250 tra assunzioni, chiamate e scatti di carriera all'Alma Mater di Bologna. Dopo il parere positivo del Senato accademico, il Cda d'Ateneo ha approvato questa mattina la ripartizione dei circa 96 punti organico a disposizione dell'Università: 40 avanzati dal 2013 e 56 arrivati quest'anno da Roma, coprendo il turnover al 73% invece che al 50% (quota premiale assegnata dal ministero). Di questi 96 punti, 75 sono destinati ai 33 dipartimenti per le chiamate di professori (un terzo per coprire i pensionamenti, un terzo in base alla didattica e un terzo in base alla ricerca), sette punti sono per il personale tecnico-amministrativo e gli altri 15 restano nella disponibilità del rettore Ivano Dionigi.

"Chiederò 8-10 chiamate dall'estero", spiegano questa mattina al termine del Cda. In totale, tra chiamate da fuori, assunzioni e scatti di carriera interni, si parla di 250 posti (a partire dall'1 settembre). Ma molto dipenderà dai vincoli del ministero.
Già' si prevede, ad esempio, che almeno il 20% delle chiamate debba riguardare docenti non dell'Alma Mater. Inoltre, ogni due professori ordinari l'Ateneo sarà obbligato a chiamare un ricercatore non precario. "Questo è salutare- commenta Dionigi- perchè aiuta a cambiare sangue all'Ateneo". I bandi saranno pubblicati tra aprile e maggio.

Gli unici a opporsi a questo piano, sia in Senato che in Cda, sono i rappresentanti del personale. E ai sindacati, Dionigi risponde: "Ora il rapporto tra personale docente e non docente è di uno a uno. E per il futuro, ho detto che il Senato dovrà invitare il Cda a mantenere questo ritmo". In ogni caso, aggiunge il rettore, "dobbiamo massimizzare le chiamate sui docenti, altrimenti chiudono i corsi".

(agenzia Dire)

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