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Cronaca

Università, rimangono i test di ingresso a Medicina: si faranno a settembre

Sospiro di sollievo per Alma Mater, per cui l'eliminazione dei test avrebbe causato 'problemi di spazio e programmazione'. Intanto il ministro Giannini ha fatto appello alle università di sostenere il Governo per quel che riguarda i corsi di preparazione e "renderli gratuiti"

Si farà i primi giorni di settembre, probabilmente nella prima decade, il test d'ingresso per la Facoltà di Medicina "auspicabilmente anticipato da una preparazione piu' mirata alle prove che gli atenei si sono detti disponibili a organizzare". Lo ha confermato il ministro all'Istruzione Stefania Giannini. Non più quindi ad aprile, per "dar modo agli studenti di non sovrapporre la preparazione per gli esami di maturità a quella, appunto, per il test d'ingresso".
Il ministro ha fatto appello anche alle università di sostenere il Governo per quel che riguarda i corsi di preparazione e "renderli gratuiti per un numero possibilmente maggiore di studenti". Non tutti, ha spiegato il ministro, "possono permettersi di ricorrere ai costosissimi corsi privati".

L'Alma Mater di Bologna, dal canto suo, tira un sospiro di sollievo per la decisione del ministro Stefania Giannini di mantenere i test d'ingresso . Ed è facile intuire la soddisfazione del rettore Ivano Dionigi, che anche sabato scorso, nel discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico alla presenza del premier Matteo Renzi, non ha mancato di ribadire che "sarà bene tener fede ai test, male minore e necessario".
Per l'Alma Mater, in particolare, il numero chiuso a Medicina significa non avere a che fare con grossi problemi di spazio e programmazione dei corsi. Del resto già adesso, per i circa 200 studenti in piu' imposti dal Tar per aver vinto i ricorsi, l'Università è stata costretta ad affittare un cinema per le lezioni del secondo semestre. A confermarlo è il prorettore agli studenti, Roberto Nicoletti. "Abbiamo 440 studenti, piu' altri 200 circa imposti dal Tar- ricorda Nicoletti- sono stati reintrodotti sotto condizione, di fatto è un anno di prova. Vedremo come sarà' la sentenza definitiva, intanto per un anno dobbiamo formarli come tutti gli altri". Per questo primo semestre, spiega il prorettore, "gli spazi li abbiamo trovati all'interno della Facoltà, quindi hanno già cominciato i corsi. Questo non sarà possibile per il secondo semestre, perchè abbiamo già le aule occupate, quindi abbiamo trovato spazi all'esterno, al cinema Perla".

Il numero chiuso a Medicina, sottolinea ancora Nicoletti, "non è solo legato al fatto se c'è l'aula, ma vuole dire anche docenti, tirocini e laboratori. E' tutto il sistema formativo che è tarato per 440 studenti, trovare nuove aule non è il massimo dei problemi". Se fosse stato tolto il numero chiuso, sarebbe stato anche peggio. "Invece di 440 studenti ne avremmo 3.000- conferma Nicoletti- non sarebbe solo un problema di grandezza delle aule, perchè al mattino di cinema vuoti ce ne sono. Ma quella non è formazione universitaria, non è mettere a sedere della gente e raccontargli una lezione: è qualcosa di piu', è un po' più complicato". Dunque, sospira il prorettore, "grazie a Dio è rientrato" l'intento del ministro di togliere i test.

Nel frattempo sono iniziati i lavori nell'ex bar del campus in via Filippo Re, occupato dal collettivo Hobo e poi sgomberato per realizzare una nuova sala studio con punto ristoro. "Entro gennaio o poco piu'' sara'' tutto pronto e inaugureremo la nuova sala studio che avevamo in animo di fare e che sara'' anche punto ristoro per studenti e docenti- annuncia Nicoletti- c''era stato un po'' di conflitto, spero non rinasca". Dopo lo sgombero, Hobo era rientrato nell''ex bar ancora sotto sequestro. "La sala era stata rioccupata mediaticamente- dice il prorettore- sono stati dentro solo due ore per un''assemblea. Se quelle sono le occupazioni, possiamo anche prenderle". (San/ Dire) 19:07 13-01-15 NNNN

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