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Cronaca

Università, l'addio di Ivano Dionigi: 'Ubertini non perda la memoria'

E' il momento dell'addio ufficiale per il rettore uscente. Inizia l'era Ubertini. Dionigi ha convocato la stampa per un ultimo saluto, prima della scadenza del suo mandato: ha parlato del suo predecessore, dei suoi progetti futuri, poi loda Fiorentini

E' il momento dell'addio ufficiale per Ivano Dionigi, rettore uscente dell'Alma Mater di Bologna. Inizia l'era di Francesco Ubertini. Così Dionigi ha convocato questa mattina la stampa a Palazzo Poggi per un ultimo saluto, prima della scadenza del suo mandato, il prossimo 31 ottobre.

Sono stati 6 anni vissuti per la metà da un lato a tamponare "i tagli tremontiani" imposti dai Governi e dall'altro a scrivere il nuovo Statuto d'Ateneo applicando la riforma Gelmini. "I singoli ministri- analizza il rettore- sono stati condizionati dalle situazioni politiche". In questi anni, però, "c'è stata una maggiore schiena dritta da parte della Crui- rivendica Dionigi- a forza di battere c'è stato un cambiamento di clima. Rispetto a qualche anno fa, quando dicevano che le Università erano o inutili o corrotte, il discorso del merito ha preso piede e ci sono più risorse". Insomma, sospira il rettore uscente, "impegnarsi ha giovato, ma è stata una fatica di Sisifo".

UBERTINI NON PERDA LA MEMORIA. POI LODA FIORENTINI. Il passaggio del testimone avverrà tra una settimana. Ma il rettore uscente fa già gli auguri al suo successore Francesco Ubertini. Dionigi resta un passo indietro dalle polemiche e non spende parole per commentare l'elezione di chi, in campagna elettorale, si è presentato come l'uomo del cambiamento. "Ho preso atto del voto, mi astengo da ogni commento", ribadisce anche oggi Dionigi un concetto che ha già ripetuto nei mesi scorsi. Ha qualche consiglio per Ubertini? "Non ho nessuno da educare- replica il rettore- in questa veste ognuno è maestro a se stesso. A Francesco auguro di fare più e meglio di me", ricordando però che "l'Alma Mater è l'Ateneo della memoria e dell'internazionalizzazione". E aggiunge: "Auguro a tutti la memoria, la dittatura del presente mi fa piangere il cuore". 

Nella sua ultima conferenza stampa, Dionigi ci tiene però a citare in particolare il suo prorettore Gianluca Fiorentini, che da grande favorito per diventare nuovo rettore è uscito sconfitto al ballottaggio. Il rettore lo definisce "un compagno di viaggio e di governo insostituibile". Una lode a cui Dionigi aggiunge però una precisazione. "Ho avuto otto prorettori- afferma- non so dove abitino, non sono mai stato a casa loro e loro non sono mai stati a casa mia. Nessun familismo, solo rapporti di lavoro". 

ANNO SABBATICO DOPO RETTORATO: NESSUNO MI HA OFFERTO INCARICHI. A partire dal prossimo 1 novembre, il futuro di Dionigi è "una pagina bianca" tutta da scrivere. Il suo Dipartimento gli ha già concesso l'anno sabbatico. Difficile però credere che il rettore uscente, con un lungo passato di impegno politico, resti davvero fuori dai giochi. Prima di tutto, in qualità di presidente del Consorzio AlmaLaurea, porterà avanti i suoi legami coi vertici del mondo accademico italiano. Poi c'è da curare la Pontificia Accademia di Latinità, alla cui guida l'ha voluto Papa Benedetto XVI nel 2012. E ancora, dovrà fare i conti con le decine di inviti ricevuti per parlare a inaugurazioni, convegni e anche nelle scuole. Infine, Dionigi non vorrà certo lasciare sfiorire il rapporto diventato negli ultimi mesi piuttosto stretto col premier Matteo Renzi. "C'è un tempo per ogni cosa- non si sbilancia il rettore, oggi durante il saluto di commiato alla stampa a Palazzo Poggi- certo, se mi chiedono di fare una cosa che mi piace e che mi gratifica...". In ogni caso, precisa, "l'agenda non me la faccio fare da nessuno". Ad oggi, insiste Dionigi, "non ho incarichi politici e nessuno mi ha proposto nulla. Più che essere stato eletto e votato rettore dell'Alma Mater, cosa posso volere di più? Faccio il lavoro più bello del mondo, coniugo professione e passione. E adesso voglio pensare un po' a me".

Insomma, il rettore uscente ci tiene quasi gelosamente a rimarcare che davanti a sè a solo "una pagina bianca". Per ora. Dal 1990 al 2004, per 14 anni, è stato consigliere comunale eletto come indipendente prima per il Pds poi per i Ds. "Ma in questi anni mi sono accorto che si può far politica anche in un altro modo e può darsi che continui a farlo", afferma il rettore, che cita tra le altre cose il ciclo di incontri sui Classici organizzato da oltre 10 anni.

Arriva così ad annunciare l'appuntamento che ha messo in piedi per congedarsi pubblicamente dall'Università e dalla città. Il 30 ottobre prossimo, nell'aula magna di Santa Lucia terrà la sua "Lezione del latino", raccontando cioè come e quanto la lingua latina ha contato nella sua formazione professionale e politica. "Il latino mi ha insegnato la centralità della parola, il valore del tempo e la nobiltà della politica", spiega Dionigi.

Agenzia Dire

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