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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Università, scioperi e assemblee. CUB e USB: "Molari come Ubertini, no tamponi gratis e rientro in presenza"

Tre giorni tra assemblee e sciopero attendono l'Università di Bologna e il nuovo rettore

Tre giorni tra assemblee e sciopero attendono l'Università di Bologna e il nuovo rettore, Giovanni Molari, il quale, secondo le sigle sindacali Usb e Cud "non sembra cambiare almeno per il momento l’orientamento delle politiche per il personale tecnico-amministrativo. Qualcuno aveva forse nutrito eccessive speranze di rinnovamento col passaggio di testimone all’inizio del nuovo anno accademico, ma sono bastati pochi giorni per spazzare via l’atmosfera di ottimismo che aveva accompagnato l’addio alla governance guidata dal Rettore uscente Prof. Francesco Ubertini e al suo disastroso mandato".

Il 15 novembre quindi si terrà l'Assemblea online degli RLS di CUB e USB con i lavoratori, il 16 un presidio con il personale T/A e il 18 lo sciopero generale per l’intera giornata di lavoro. 

"Tali iniziative mirano a rivedere l’intero impianto di contratto aziendale, a riportare l’Amministrazione al tavolo per ragionare rispetto al rientro in presenza e sulle relative modalità con l’opportuno mix con il lavoro da remoto, a tutelare i lavoratori fragili (per i quali il lavoro agile è comunque previsto fino a fine emergenza) ed infine, ma non ultimo, ad ottenere relazioni sindacali aperte, democratiche e rispettose delle prerogative di tutte le parti" chiedono USB e CUB.

I due sindacati contestano "la recente presa di posizione del Rettore Molari, il quale ha ribadito il suo NO ai tamponi gratuiti per il personale, confermando così di fatto la linea intrapresa dal Direttore Generale uscente Dott. Marco Degli Esposti e respingendo allo stesso tempo una delle principali richieste emerse già a settembre nel contradditorio fra l’Amministrazione e le sigle sindacali (USB e CUB) che avevano con forza e costanza portato avanti questa proposta negli ultimi mesi - si legge nella nota - il nuovo Rettore, dunque, ha preferito non marcare questo avvio di mandato con un’azione di rottura rispetto alla linea dettata dal DG uscente. Concedere i tamponi gratuiti avrebbe avuto il merito di andare incontro alle esigenze di maggiore sicurezza espresse dai lavoratori dell’Ateneo e dai rappresentanti sindacali di CUB e USB. Le stesse sigle che continuano con lo stato di agitazione proclamato 5 mesi fa in occasione dell’interruzione della trattativa relativa al contratto integrativo aziendale, contratto firmato da parte sindacale solo dai rappresentanti confederali CISL e UIL (senza passaggio interno alle RSU e senza alcun referendum aziendale)". 

Il rientro in presenza

In seguito alle recenti disposizioni del Ministro Brunetta "l’interpretazione dell’Amministrazione delle novità normative ha determinato un azzeramento del lavoro agile emergenziale a partire già da fine ottobre, rispetto al termine dello stato di emergenza del 31 dicembre. In realtà, le disposizioni prevedevano a partire da inizio novembre un progressivo piano di rientro che si concludesse entro ili 31 dicembre; ma anche questa volta l’Ateneo ha voluto mostrarsi più realista del re - continuano i sindacati - sembra evidente come non sia una grande idea un rientro in presenza contemporaneo al 100%, 5 giorni su 5, in coincidenza del già atteso innalzamento della curva dei contagi, in conseguenza dell’arrivo della stagione influenzale e della diffusione delle nuove varianti del Covid-19. E di sicuro un maggiore ricorso al lavoro da remoto, con turnazione giornaliera e settimanale, avrebbe consentito un rientro in condizioni di sicurezza nettamente migliori in termini di prevenzione del contagio. Purtroppo, da ottobre si stanno verificando diversi episodi di contagio in Ateneo, nonostante il lavoro in presenza sia subordinato all’esibizione del Green Pass, a riprova dell’insufficienza di quella che non è una misura di tipo sanitario, soprattutto se si procede alla riduzione improvvisa del lavoro da remoto".

"Inoltre - aggiungono -  sempre in merito all’applicazione del Green Pass, solo di recente, con l’atto del 19 ottobre scorso, il DG ha perfezionato le deleghe per la verifica del certificato verde in Ateneo. Pertanto, si ritengono illegittime (e come tali vanno ritirate) tutte le sanzioni comminate nelle settimane precedenti a seguito di controlli effettuati da dirigenti e preposti non in possesso al tempo di delega formale da parte del DG, che ai termini di legge risultava come responsabile diretto per la verifica del Green Pass".

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