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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Guardie armate in zona U, il Comitato: 'Serve ben altro che un manganello o una colt'

Contro la vigilanza privata assoldata dall'Ateneo, il Comitato Piazza Verdi e il collettivo Cua: 'Non paghiamo migliaia di euro di tasse per avere dei robocop armati'. Cisl propone gli 'angeli della sicurezza'

"Aspettiamo con ansia e curiosità l'arrivo delle ronde armate in zona universitaria". Così Otello Ciavatti del Comitato Piazza Verdi commenta la decisione dell'Alma Mater di "estendere i servizi di guardiania", soprattutto in via Belmeloro, dove sarebbero stati segnalati episodi di microcrminalità. 

Per Ciavatti ecco quale sarà lo scenario: "Polizia, carabinieri, vigili nell'angolo Castagnoli Zamboni, normalmente inconsistenti, le ronde davanti ai palazzi universitari a difendere improbabili assaltatori e noi di 'Piazza Verdi lavoro' unici a cercare di contrastare i diversi fenomeni, con la dissuasione, il dialogo,la presenza deterrente, la distribuzione di volantini, la sollecitazione verso le forze dell'ordine a intervenire. Non ci siamo proprio, cara Università". 

Se "la polizia c'è e deve essere più efficace" la zona necessiterebbe, secondo il Comitato, di altro "qualcuno che ci aiuti a separare la massa degli studenti, dalla rete criminale (quella che spaccia droga senza che nessuno protesti anche se non consumatore), che consideri la qualità dei presenti, spesso incapaci di autogovernarsi e quindi necessitanti di ben altro che un manganello o una colt. Mediatori sociali, assistenza, progetti di lavoro questa è la strada che faticosamente stiamo percorrendo da anni, senza trovare il supporto istituzionale adeguato.Se si scelgono altre strade si fa un errore clamoroso, si accontenta la visceralità di alcuni, si spendono soldi inutilmente, si seguono scorciatorie prive di senso,pericolose e inutili"

La scelta dell'ateneo, appoggiata dal sindaco e dalla Lega Nord, è stata definita "non qualificante" dal consigliere Daniele Carella di 'Uniti si vince' che parla di  "sicurezza a macchia di leopardo. Quanti sono i soggetti che hanno risorse finanziarie, prima ancora che umane, per sostituirsi a chi è preposto per ruolo e stipendio a garantire la sicurezza?". 

Poi c'è il sincato Cisl che suggerisce di ''schierare'' anche degli studenti universitari. Il segretario metropolitano Alessandro Alberani ipotizza e propone di coinvolgere gli studenti in forme di protagonismo civico attivo creando piccole cooperative o gruppi di lavoro finanziati con borse lavoro dall'Ateneo da utilizzare "in supporto, ad integrazione" dei vigilantes privati. "Ho visto che c'è una parte di studenti che è contraria all'idea di ronde a tutela del personale dell''Ateneo e altri che invece sono favorevoli ad un maggior presidio perchè non ne possono più della situazione di degrado". Alberano propone dunque di creare degli ''angeli della sicurezza". I vantaggi, secondo il leader Cisl, sarebbero diversi: i giovani conoscono meglio i loro coetanei "e possono parlarci più facilmente", inoltre gli studenti dell'Alma mater conoscono bene la zona universitaria. In definitiva, "penso a un lavoro sussidiario, integrativo a quello delle ronde che potrebbe rendere la zona più vivibile e rispondere a vari problemi aperti"

Anche il collettivo Cua - Collettivo universitario autonomo - dice la sua in merito: "Con gli stessi soldi che magari sarebbero più utili per qualche borsa di studio, pagherà questi signorotti per compiere quattro ronde giornaliere nelle nostre strade. Ma lo diciamo subito: non paghiamo migliaia di euro di tasse universitarie per avere dei robocop armati tra i piedi". Il collettivo aggiunge poi che le ronde in zona universitaria "non sono la soluzione, ma parte integrante del problema, perchè con l'acuirsi della crisi è fisiologico che crescano le cosddette illegalità del disagio, ma la sorveglianza armata può soltanto alzare la tensione". Poche settimane fa, ricordano gli studenti, "proprio in via Zamboni 38 abbiamo ospitato i familiari di Davide e il comitato ''Verità e giustizia per Davide Bifolco'', 16enne ucciso dalla polizia nel suo quartiere. Non vogliamo che vicende simili si ripetano, perciò nessuna ronda troverà mai spazio nei corridoi delle facoltà, nelle biblioteche o sotto questi portici". Per Cua "riportare le guardie in zona universitaria proprio nella settimana in cui si ricorda Francesco Lorusso è una grave provocazione". Invece di "aprire spazi di socialità e aggregazione si va avanti con politiche di controllo, militarizzazione e ordinanze che non risolvono niente, ma finiscono per acuire le tensioni". Ecco perchè il collettivo invita "gli studenti che credono che un altra zona universitaria sia possibile a mostrare il loro rifiuto per queste nuove ronde armate". 

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