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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Viale Lenin Vladimir Ilic Uljano

"Uno Bianca", 24 morti e 102 feriti: Bologna non cancella le sue pagine più buie

Ieri staffetta podistica, cerimonia di commemorazione e grande concerto. Ultimati i lavori di miglioria nel giardino dedicato alle vittime: ciclabile e sistemazione delle aree circostanti il monumento

Bologna non dimentica una delle pagine più vergognose e sanguinolente della sua storia. Fitto il calendario di eventi approntato ieri in ricordo delle vittime della Uno Bianca. La lunga giornata ha avuto inizio alle ore 8,20, al Cippo Cataldo Stasi e Umberto Erriu, a Castel Maggiore: da qui è partita la staffetta podistica “Vittime Uno Bianca” a cura del Gruppo Podistico della Polisportiva Progresso. A seguire, presso il Giardino intitolato alle Vittime della Uno Bianca
(Viale Lenin), l'arrivo della staffetta podistica e l'avvio della Cerimonia di commemorazione. Gran finale con concerto gratuito in serata al Teatro Manzoni.

Nuovo percorso ciclabile e sistemazione area monumento “Vittime della Uno bianca”. Opere di miglioria sono state approntate nel giardino dedicato alla Vittime della Uno Bianca. Il percorso della pista ciclabile di viale Lenin completa la ricucitura della attuale rete esistente a partire da viale Felsina (nord) fino a via Misa e dal collegamento ciclabile da viale Leninall'incrocio di viale Felsina Nord, verso il nuovo comparto residenziale di via A. Barbacci.

La ciclabile si sviluppa complessivamente per 700 metri di lunghezza compresi gli attraversamenti stradali. Il percorso attraversa le aree di proprietà comunale all’interno del giardino pubblico. Nel corso dei lavori si è provveduto alla sistemazione delle aree circostanti al monumento. In particolare, per migliorare l'accessibilità alla collinetta che lo ospita, sono stati realizzati un corsello e una scaletta, pavimentati in quadroni di cemento e ghiaia, per renderlo più accessibile e visibile.

Costi. I lavori, iniziati a marzo 2013, sono stati ultimati all'inizio dello scorso settembre, con un impegno economico dell'Amministrazione comunale stimato intono ai 200.000,00 €.

Carneficina. Oltre 100 i c'olpi' messi a segno, 24 i morti, 102 le persone ferite. Questi i numeri che raccontano l'azione criminosa della banda bolognese, che semino' morte e paura tra il 1987 e il 1984 in tutta la nostra regione. La banda della "Uno Bianca', così ribattezzata dal tipo di automobile utilizzata per mettere a segno la loro 'opera'. Nel mirino supermercati, banche, caselli autostradali, distributori di benzina. Spesso racimolavano solo magri bottini, senza pero' risparmiarsi sull'utilizzo di armi che hanno freddato benzinai, impiegati di banca, carabinieri, guardie giurate, testimoni, passanti. Vittime innocenti, che hanno avuto la disgrazia di incappare in criminali senza scrupoli. A tirare le fila della banda i fratelli Savi - Roberto, Fabio ed Alberto - (VEDI INTERVISTA FABIO SAVI), poliziotti di giorno, criminali di notte.
Il loro regime di terrore venne bloccato con l'arresto e la condanna all'ergastolo dei fratelli Savi; per il sodali Pietro Gugliotta condanna a 15 anni, mentre per l'altro componente - Marino Occhipinti - ennesima condanna all'ergastolo (dopo 20 anni semilibertà).

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