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Cronaca

Usb chiede turni per agevolare i tamponi: "No di Tper, così sarà sciopero"

L'argomento tiene banco da qualche tempo. Nelle settimane scorse 70 autisti sono stati sospesi per la mancanza del Green pass

Continua il braccio di ferro tra Usb e Tper sui tamponi. Dopo la richiesta, rigettata dall'azienda, di ottenere test gratuiti, la vertenza si è spostata sull'agevolazione oraria a effettuare i tamponi per ottenere il Green pass.

Usb informa che il confronto in prefettura svoltosi si è concluso "senza accordo" e che da parte dell'azienda "non vi è nessuna disponibilità di mettere mano alla gestione disorganizzata del Green pass". Inevitabile quindi, per il sindacato di base, "l’avvio delle procedure di sciopero".

Usb: "Nessun accordo sui tamponi gratis ai dipendenti Tper": avviate procedure di sciopero

Il sindacato, che ha argomentato le sue ragioni in una conferenza stampa, accusa l'azienda dei trasporti di portare avanti un atteggiamento "discriminatorio" e "vessatorio" verso i conducenti non vaccinati che di volta in volta ottengono il certificato verde tramite tampone.

In altre parole, Tper "mette i bastoni tra le ruote a chi ha fatto una scelta che si può condividere o meno ma è legittima", afferma Luigi Marinelli di Usb alla Dire.

Per cominciare, il sindacato attacca Tper per non aver accolto la richiesta di garantire uno screening dei dipendenti tramite tamponi gratuiti per tutti. A valle di ciò, si sta registrando un approccio "coercitivo" verso i lavoratori non vaccinati, afferma il delegato Ermes Mongardi, che parla ad esempio di "restrizioni" sui turni.

Chi ottiene il Green pass con il tampone non ha più un turno assegnato mensilmente "e se ne ritrova uno diverso ogni giorno, gestito a 48 ore ma che non conosce nello specifico fino alla sera prima", spiega un'altra componente della Rsu, Daniela Demicheli: il risultato è che "non sapendo a che ora inizio e finisco, non riesco a organizzarmi temporalmente per la prenotazione dei tamponi". Una decisione che "Tper ha messo in campo con un ordine di servizio che applica solo a chi è assente dal lavoro (perché non vaccinato, ndr) e non su tutto il personale", aggiunge Demicheli, che per questo accusa Tper di "forte discriminazione".

Inoltre, al personale che ottiene il certificato tramite tampone "viene chiesto di portare fisicamente il Green pass in azienda il giorno prima del rientro in servizio", riferisce Mongardi, "ma ci sono dipendenti che vivono anche a distanze molto importanti dalla sede centrale di Bologna e che, oltre a perdere un giorno di validità del tampone, sono anche costretti a sobbarcarsi trasferte importanti per adempiere ad una norma che Tper e forse solo Tper ha voluto applicare".

Insomma, da un lato "il personale vuole rientrare a lavoro ma è messo molto in difficoltà", punta il dito Demicheli, dall'altro l'azienda ha deciso "la soppressione di 40 turni, soprattutto in orario serale", che però a questo punto avrebbe "anche potuto evitare di tagliare". E in tutto questo "noi vediamo quotidianamente girare dei bus che forse superano anche il 100% del carico", afferma Mongardi.

L'Usb non sa dire quanti siano i dipendenti interessati dalle procedure contestate, perché "per la privacy non possiamo sapere chi ha il Green pass da vaccino o da tampone", spiega Mongardi.

(Foto di repertorio)

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