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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Usura e denaro estorto dietro minacce di morte, imprenditrice denuncia: scattano arresti

Gli investigatori: "Il fenomeno dell'usura si manifesta anche in territori come questi, dove anche con una rete di supporto sociale può succedere che imprenditori in difficoltà possano trovarsi a incappare nella rete criminale dell'usura"

Ha cercato di onorare i debiti, ma gli interessi erano salatissimi. E così una imprenditrice immobiliare (la cui identità non è stata resa nota dalla procura per tutela) ha deciso di denunciare l'accaduto ai carabinieri, che hanno ricostruito un grave caso di usura consumatosi a Bologna, conclusosi con l'arresto di tre persone.

Usura ed estorsione a un'imprenditrice, il racconto del comandante dei carabieri | VIDEO

A finire nei guai un 55enne, parrucchiere bolognese di origini campane, giudicata dagli investigatori "figura centrale del gruppo" di tre verso i quali il gip Petragnani Gelosi ha emesso ordinanze di misura cautelare. Il 55enne è stato portato in carcere a Bologna, mentre le altre due persone -un 58enne e una 55enne- sono residenti a Napoli e sono stati il primo tradotto in carcere dai carabinieri di Poggioreale e la seconda notificata con un obbligo di dimora e divieto di comunicare con la parte lesa. Tutti i soggetti, su richiesta del pm Borghini, sono accusati di usura e estorsione in concorso. 

I fatti si sono consumati tra il 2013 e la fine del 2018. L'imprenditrice, in difficoltà economiche derivanti dal suo lavoro tra debiti e cartelle esattoriali, si è rivolta a un conoscente, poi deceduto, per ottenere un prestito. 

Da qui il contatto con i tre personaggi, e un prestito di circa 20mila euro, che però ben presto è lievitato:solo per interessi è arrivato ad ammontare a circa 66mila. 

Da quanto si apprende, i pagamenti venivano effettuati in contanti o assegno, a casa della vittima o direttamente sul posto di lavoro. Si trattava di tranches da mille euro, e quando mancavano i soldi si arrivava alle minacce, anche di morte nei confronti della famiglia. 

Il tutto ha preso un'altra piega dopo che la donna si è rivolta alla stazione Indipendenza dei carabinieri di Bologna, coordinata da Marco Fragassi. Attività investigative sono state avviate e sono arrivate a compimento con le misure di oggi. 

"Il fenomeno dell'usura si manifesta anche in territori come questi -commenta Diego Polio, a comando del nucleo investigativo bolognese- dove anche con una rete di supporto sociale può succedere che imprenditori in difficoltà possano trovarsi a incappare nella rete criminale dell'usura". Fondamentale, spiegano i militari dell'Arma, è stata la denuncia della stessa vittima, primo atto che può portare al riconoscimento dello status di vittima di usura e quindi eventualmente beneficiari del fondo antiusura appositamente istituito.

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