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Cronaca

Vaccini e infanzia, quarantene e rientro a scuola: tutte le domande e risposte. "Vacciniamo i nostri bambini"

Secondo appuntamento sulla pagina Facebook del sindaco Matteo Lepore e del Comune di Bologna

Secondo appuntamento online dell'iniziativa 'Vaccini e infanzia, per capire meglio e di più' lanciata dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha l'obiettivo di chiarire i dubbi legati al vaccino anti-covid somministrato ai più piccoli. 

Come già accaduto il 17 gennaio, le domande sono state raccolte sulla mail dilloalsindaco@comune.bologna.it. Con Lepore, tante ospiti, tra cui la direttrice di Pediatria Azienda USL di Bologna, Chiara Ghizzi, che ha risposto a diverse domande poste dai genitori via web.

"Vogliamo far sì che chi ha dubbi e timori – ha detto Lepore aprendo l'incontro – possa cogliere un motivo per fidarsi della comunità scientifica e delle istituzioni decidendo appunto di fare il vaccino, fondamentale per la salute dei figli".

Fino a fine mese, come ricordato dal sindaco, in piazza Maggiore sarà possibile vaccinarsi senza prenotazione presso la clinica mobile nata dalla collaborazione dell'azienda Coesia e dell'Ausl dove già si sono vaccinati più di mille bimbi. 

Domande e dubbi: risponde Chiara Grizzi, direttrice pediatria Ausl Bologna

Chi ha contratto il Covid deve vaccinarsi? Se sì, in che tempi? 

"La risposta è sì. Un bambino che ha già avuto il covid può e dovrebbe vaccinarsi, ma con una tempistica particolare: aspettare tre mesi dopo la positività ma non andare oltre i sei mesi perché sennò, dopo questo tempo, bisogna fare il ciclo completo. Se invece si rispettano le tempistiche appena citate, è sufficiente una dose singola". 

Perché vaccinare se in fondo si manifesta un raffreddore?

"Non possiamo pensare che solo perché la maggioranza dei bambini presenta un raffreddore, non riteniamo indispensabile la vaccinazione. Anche se la sintomatologia in età pediatrica è modesta, sebbene ora sia più pesante di prima, credo che contrarre il covid possa significare un rischio perché la malattia può portare complicanze e una compromissione dello stato generale. In una parola: vale davvero la pena fare la vaccinazione. Finora a livello nazionale sono poco meno di 40 i decessi tra gli under 18 legati al Covid, ma pur essendo un evento raro, a quella famiglia la statistica non interessa più".

Cos’è la Mis-C?

"La patologia dovuta al Covid che può colpire i bambini in età pediatrica ha preso il nome di Sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C, acronimo inglese per Multisystem Inflammatory Syndrome - Covid). È una complicanza terribile che abbiamo visto in questi mesi, certo non provocata solo dal covid, molto rara, che assomiglia alla sindrome Kawasaki. Porta febbre elevata anche a distanza dall'infezione e il fattore preoccupante è il coinvolgimento di diversi organi come reni, polmoni e cuore. A Bologna finora abbiamo trattato una trentina di casi del genere, si tratta di situazioni delicate e ricoveri impegnativi con cure importanti. Per fortuna qui non abbiamo avuto decessi".

Domande e dubbi: risponde Teresa Di Camillo, pedagogista servizi 0-6 del Comune di Bologna

Che succede quando un bimbo è positivo? 

"Quando riceviamo la notizia di un bimbo positivo o di un adulto positivo all'interno della sezione, la sezione viene sospesa per 10 giorni dall'ultima data di contatto e vengono individuati i contatti stretti che poi vengono messi in quarantena. Dal decimo giorno in poi si esce dalla quarantena con un tampone negativo (in farmacia o molecolare) e poi si rientra a scuola o al nido. Se il genitore decide di non portare il bambino a fare il tampone, allora rientra dopo 14 giorni".

"Stiamo facendo di tutto per tenere aperti il più possibile i nidi e le scuole dell'infanzia, collaborando in maniera efficace con genitori ed educatrici alla riammissione dei bambini non tracciati, dunque quelli che non rientrano nei contatti stretti. A volte si tratta anche di due, tre o quattro bambini. Se le famiglie vogliono, li facciamo rientrare perché anche solo quella relazione per loro è molto importante".

Quarantena e fine quarantena, se non arriva la lettera Ausl come si rientra?

"Il dipartimento di Sanità pubblica non invia più una lettera di fine quarantena quindi i bambini possono essere riammessi a frequentare in presenza con un referto di un tampone negativo (antigenico o molecolare) e la lettera di inizio quarantena (se l'hanno ricevuta) o in alternativa la lettera di sospensione che il Comune invia ancor prima che scatti la quarantena. Su questo documento c'è la data della sospensione delle attività e del tracciamento così da immaginare se, in base alle date, i bambini rientrano o meno nei contatti stretti". 

Chi devono contattare i genitori su info quarantene e covid

"Per quanto riguarda le informazioni generali, si possono contattare i referenti covid. Ogni unità territoriale ha un suo referente al quale si può scrivere una mail o telefonare o andare in ufficio. Per il sovraccarico di segnalazioni non sempre le lettere di segnalazioni del Dipartimento di salute pubblica arrivano, per i casi del Comune di Bologna dunque i referenti covid sono il riferimento dei genitori".

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