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Cronaca

Vaccini, tutto pronto: "Precedenza alle persone fragili, bisogna pazientare"

Oggi la presentazione della campagna in autostazione, si parte lunedì 12 ottobre

Ci sono per ora 232.000 vaccini antinfluenzali per Bologna e hinterland: le prime 110.000 dosi (il 70% del fabbisogno stimato) sono in distribuzione entro lunedì, quando parte ufficialmente la campagna.

Ma serve tempo e bisogna armarsi di pazienza. "Tutti vorremmo fare la vaccinazione la prima settimana, ma non è possibile", avverte Cristina Maccaferri, direttrice del dipartimento Cura della persona dell'Ausl bolognese. "Cercheremo di rispondere al maggior numero di richieste possibile, ma la pazienza deve cogliere tutti. La precedenza ora va ai fragili".

Un messaggio charissimo inviato oggi alla presentazione della campagna in autostazione, con le prime vaccinazioni effettuate ai vertici della sanità locale (si è sottoposto anche il direttore dell'Ausl Paolo Bordin) e a rappresentanti delle Forze dell'ordine.

"E' un gesto di rispetto per noi stessi ma soprattutto per le persone che ci stanno intorno", spiega lo stesso Bordon. "Siamo pronti a qualsiasi azione per aumentare il tasso di copertura". Sempre in autostazione verranno vaccinate dal 19 ottobre tutte le donne in gravidanza che si prenoteranno online: si tratta di una delle categorie a cui spetta la vaccinazione gratuita, insieme agli ultra 60enni e a chi ha determinate patologie.

"Sarà molto ambita questa vaccinazione - sottolinea il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Ausl Paolo Pandolfi - ma come tutti i farmaci ha una sua appropriatezza e quindi essere fornita a chi ne ha più bisogno. La nostra aspettativa? E' quella di vaccinare le persone giuste, ci aspettiamo di coprire moltissime persine anziane, moltissime persone fragili, che hanno un problema serio" di salute, "e moltissime donne in gravidanza. Al fianco, tutti gli operatori che sono in prima linea nella pubblica utilità".

La consapevolezza è di poter utilizzare, soprattutto tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio quando si stima che l'epidemia influenzale potrà sovrapporsi a quella di Covid, uno strumento che lo scorso inverno non fu sfruttato.
Allora, afferma ancora Pandolfi, "siamo rimasti travolti dal Covid, probabilmente se l'epidemia influenzale fosse stata trattata in modo adeguato a gennaio questo avrebbe dato un aiuto in più". (Dire)

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