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Cronaca

Vaccinazioni nei luoghi di lavoro, Confartigianato: “Siamo pronti, ma ora servono i vaccini”

"Confartigianato ha ottenuto l’inserimento, tra i soggetti beneficiari, anche dei datori di lavoro o titolari d’impresa"

Anche Confartigianato ha firmato con il Governo e le parti sociali l’accordo per la revisione del Protocollo sulle misure di contrasto e contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e il Protocollo nazionale per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro.

"I Protocolli recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato" fa sapere l'associazione "in particolare, in quello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sono stati eliminati i riferimenti al rischio biologico specifico sul Covid-19 che avrebbe comportato la correlata necessità di una modifica del 'Documento di valutazione dei rischi aziendale'. E’ stato quindi confermato il principio che il virus rappresenta un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Sono inoltre state respinte le richieste del sindacato di rafforzamento del ruolo dei Comitati aziendali nella gestione del protocollo".

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Per il Protocollo in materia di campagna vaccinale per i lavoratori "Confartigianato ha ottenuto l’inserimento, tra i soggetti beneficiari, anche dei datori di lavoro o titolari d’impresa ed il riconoscimento del ruolo che potranno svolgere le Associazioni di categoria e la bilateralità, compresi i Fondi sanitari di settore, che potranno convenzionarsi con le strutture sanitarie private autorizzate alle vaccinazioni".

“Confartigianato Emilia-Romagna è pronta per raccogliere queste indicazioni, perché ritiene che la ripresa del Paese e il ritorno alla normalità non possa prescindere da un livello di vaccinazioni della popolazione il più ampio possibile – afferma Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna -. Chiariti nel Protocollo alcuni aspetti tecnici, il nodo che resta aperto, emerso anche nella prima riunione interlocutoria a livello regionale dell’8 aprile, è ad oggi la mancata disponibilità dei vaccini, per cui è difficile individuare date per partire. Intanto però è possibile definire con le autorità preposte alla gestione della pandemia e del Piano vaccinale in Italia le modalità di intervento e l’organizzazione logistica e sanitaria per potere procedere in totale sicurezza e rapidità con le vaccinazioni quando sarà possibile. Un aspetto non secondario, basta solo pensare alla necessità attuale per molti vaccini di garantire la catena del freddo”.

“Nello stesso tempo ci possiamo muovere per verificare la possibilità di fare degli accordi con le strutture sanitarie convenzionate, o con i sanitari disponibili, per essere pronti in qualsiasi momento ad avviare le vaccinazioni per gli imprenditori e i lavoratori delle aziende nostre associate. Infine riteniamo necessario avviare quanto prima una campagna di informazione sulla sicurezza dei vaccini e sull’importanza delle vaccinazioni in qualunque luogo esse avvengano”, conclude Servadei.

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