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Cronaca

Vaccinazione obbligatoria al nido, parte il fronte per il 'no': 'Farmaci che comportano rischi'

Per il 'Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni - Comilva' si tratta del "primo passo verso l'esclusione sociale"

Dibattito ancora aperto sulle vaccinazioni. E' ormai in dirittura d'arrivo l'obbligo di vaccinazione per i bambini iscritti ai nidi emiliano-romagnoli, ma intanto parte il "fronte del no" sulla piattaforma di petizioni online Change.org. L'obiettivo del 'Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni' (Comilva) è quello di escludere l'obbligatorietà e sono quasi 5.000 le persone che hanno firmato l'appello rivolto alle Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia e Sicilia, nonchè al ministro della Salute.

Sul testo della petizione si parla di "campagna diffamatoria verso medici, associazioni e singoli cittadini che hanno un atteggiamento critico verso le vaccinazioni, frutto di una chiara consapevolezza del rischio che queste comportano, ma anche della falsa aspettativa verso la loro efficacia e della loro presunta protezione a livello collettivo" una campagna che "tende a minare il diritto fondamentale all'accoglienza dei bambini nei servizi educativi della prima infanzia", oltretutto "senza un motivo reale".

Per Comilva, "questo è solo il primo passo verso l'esclusione sociale di coloro che intendono fare in questo campo una scelta informata e consapevole, piuttosto che aderire inconsapevolmente a programmi vaccinali sempre più intensi e quindi rischiosi per la salute dei nostri figli". Per i promotori "i vaccini sono farmaci che comportano rischi per reazioni avverse con esiti di vario genere, fino alla morte" e che il "concetto di immunità di gregge non può applicarsi a popolazioni vaccinate" e che "molti vaccini hanno dimostrato di non essere in grado di prevenire la trasmissione delle malattie infettive stesse. Se i bambini contraggono la malattia per cui sono stati vaccinati, significa semplicemente che il vaccino è stato inefficace e non è certo colpa degli altri bambini non vaccinati se questo accade".

'LIBERTA' DI SCELTA COME LIBERTA' DI PAROLA'. Quindi i genitori "hanno il diritto di esercitare la libertà di coscienza e il consenso informato alla assunzione del rischio medico per conto dei loro figli minori", così come i bambini "hanno il diritto inalienabile a una vita sociale e a ricevere una formazione scolastica senza alcuna discriminazione. Ogni violazione in tal senso rappresenta un atto di barbarie, una violazione dei diritti umani, costituzionali e di leggi dello Stato". (agenzia dire) 

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