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Cronaca

Vaccini in regione sopra quota 800mila: la scuola riparte con i tamponi settimanali

Passaggio in zona arancione non prima di metà aprile: Rt sotto uno, ma ci sono ancora da 'smaltire' i ricoveri. Nodo logistico i test nelle scuole (che riaprono dopo pasquetta)

Con il superamento delle 800mila vaccinazioni a ieri, l'Emilia-Romagna si sta avviando verso la messa a regime della campagna vaccinale, con tempi di realizzazione che finalmente si proiettano in un orizzonte temporale ben più ristretto. I vaccini -contrariamente al primo trimestre dell'anno, stanno arrivando più copiosi, anche sono da recuperare ancora quelli non consegnati e verificare che le consegne arrivino puntuali.

Il ritmo però è buono e fa ben sperare. Il governatore Stefano Bonaccini aveva anticipato che la capacità della sanità regionale avrebbe potuto sostenere anche 40mila vaccinazioni al giorno. Era pieno inverno, i sieri arrivavano con il contagocce e le dosi venivano somministrate al ritmo di 10mila al dì, da Piacenza a Rimini. Calcolatrice alla mano, ci sarebbero voluti dai 12 ai 15 mesi per completare anche solo un giro di vaccino per tutta la popolazione, giovanissimi esclusi.

Le consegne di vaccino però ora sono aumentate, e il ritmo con il quale i sanitari fanno le vaccinazioni è quasi raddoppiato, arrivando stabilmente sopra le 20mila dosi somministrate al giorno. Risultato, la luce in fondo al tunnel -al netto di altri ritardi dalle case farmaceutiche- potrebbe arrivare già da questo autunno, e non è escluso che altri vaccini in arrivo possano accorciare ulteriormente questa data.

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La riapertura delle scuole

A pesare come un macigno in questa seconda primavera passata tra le grinfie del Covid, ora come un anno fa, è stata ed è la chiusura delle scuole. Particolarmente difficile al situazione per quanto riguarda la scuola in zona rossa, con attualmente almeno 116mila alunni nella provincia di Bologna (stima per difetto calcolata solo sugli alunni delle statali) in Dad.

Dal 6 di aprile però i più piccoli e cioè i bambini e i ragazzi fino alla prima media, torneranno tra i banchi, sebbene al 50 per cento. Si parla di una platea interessata di circa 70mila persone, che l'Ausl dovrà attrezzarsi probabilmente a controllare con screening selettivi settimanali. Una impresa non da poco, specie se sul fronte sanitario ci sono ancora gli effetti della terza ondata da mitigare.

I contagi ancora alti ma Rt sotto a uno

I numeri dell'incidenza sono ancora da zona rossa, ma Rt è sceso -in regione- sotto all'uno, e continua a calare. Questo molto probabilmente sposterà però l'eventuale passaggio in zona arancione alla settimana dopo quella di Pasqua, per dare fiato alle strutture ospedaliere. Infatti, se da un lato la virulenza della terza ondata sembra essersi arrestata, in corsia ci sono ancora più di 3500 ricoveri Covid da gestire e quasi 400 posti in terapia intensiva da monitorare. Ancora troppo presto, insomma, per riaprire.

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