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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Vaccini a disabili/vulnerabili, le mancate consegne fanno slittare le prenotazioni

Ancora 25mila persone in attesa di ricevere un appuntamento. L'ausl garantisce: "Tutti prenotati entro il 23 aprile"

"A causa di una parziale riduzione delle forniture previste non è ancora stato possibile inviare la proposta di appuntamento" alle 25mila persone vulnerabili che rientrano nel distretto dell'Ausl di Bologna e che aspettano il vaccino anti-covid.

E' questo il primo contraccolpo dei tagli di forniture, i vincoli e lo stop che stanno colpendo rispettivamente i vaccini Astrazeneca e Johnson&Johnson, questo ultimo stoppato direttamente dalle autorità Usa, per approfondimenti sui casi (anche qui pochissimi) di trombosi, analogamente a quanto accaduto con il siero inglese.

L'Ausl del distretto di Bologna garantisce comunque che "l’invio per SMS della proposta di un appuntamento continuerà pertanto anche nei prossimi giorni per concludersi entro sabato 23 aprile", comunica in una nota. Lo slittamento riguarderebbe i nati tra il 1952 e, a scendere, fino ai nati nel 2004, che abbiano una tra le patologie indicate dalla Regione ad alta vulnerabilità.

Guardando allo stato di avanzamento della pratica, l'autorità sanitaria bolognese comunica che, oltre ai primi sms di presa in carico, sono stati inviati nella scorsa settimana 14.528 messaggi per proporre un appuntamento per la vaccinazione anti-covid a tutte le persone con età compresa tra 70 e 79 anni. Di questi, 'solo' 10.229 hanno confermato la data dell'appuntamento, circa il 70 per cento.

I dati della campagna disabili/vulnerabili

Sono invece 14.939 le persone vulnerabili e con disabilità alle quali è già stata somministrata la prima dose finora, a partire dalle persone vaccinate dal 24 marzo, dai centri specialistici.

Grazie all’importante contributo dei Medici di medicina generale, anche chi non era presente negli elenchi regionali è stato incluso. L’elenco continuerà a essere integrato costantemente dalle segnalazioni dei medici. Anche a queste persone arriverà direttamente il messaggio con il link per confermare o modificare l’appuntamento. 

Per i vulnerabili punto vaccinale all’Ospedale Maggiore

Al via da oggi, 15 aprile, le vaccinazioni per i pazienti vulnerabili presso il punto vaccinale dedicato all’Ospedale Maggiore, attivo dal lunedì al sabato, dalle 14 alle 20, con il supporto delle associazioni di volontariato: Amrer Associazione Malati Reumatici Emilia-Romagna, Diabo Diabetici insieme Bologna AdV e Bimbo Tu. 

Si parte con la somministrazione del vaccino antiCovid-19 a pazienti reumatologici, diabetici e con malattie croniche intestinali, per poi proseguire con le altre patologie che individuano l’estrema vulnerabilità. Oggi in programma 240 dosi, ma il punto vaccinale potrà raggiungere un numero massimo di somministrazioni pari a 300 vaccini al giorno. Il punto vaccinale dell’Ospedale Maggiore si aggiunge alla rete di punti vaccinali destinati ai vulnerabili.

“Il numero di somministrazioni quotidiane di vaccino sarà coerente con la disponibilità di dosi vaccinali” spiega Carmine D’Angelo, referente organizzativo del punto vaccinale.

Non tutti i malati reumatici per patologia, prognosi, complicanze e terapie sono da considerarsi estremamente fragili. La selezione dei malati a rischio è avvenuta sulla base di criteri oggettivi che hanno preso in esame patologie, severità di prognosi, complicanze e trattamenti immunosoppressivi come farmaci biotecnologici, immunosoppressori (anche per caratteristiche o per dosi che rendono i pazienti particolarmente immunodepressi).

“Proprio per la particolare fragilità e il quadro clinico di questi pazienti è fondamentale che la vaccinazione venga effettuata in un ambiente protetto, con la presenza di noi specialisti che li abbiamo in carico, affinché nel caso di eventuali complicanze possiamo intervenire tempestivamente” spiega Massimo Reta, Responsabile della Reumatologia Territoriale dell’Azienda Usl di Bologna.

“Fin dall’inizio della pandemia è emerso come il diabete mellito e uno scarso controllo glicemico rappresentassero fattori di rischio importanti per una maggiore mortalità e gravità di malattia in corso di infezioni da SARS-CoV2 a qualsiasi età” afferma Alessandra Sforza, Direttore dell'Endocrinologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna.

Come dimostrato da una ricerca pubblicata dall’equipe dell’Endocrinologia del Maggiore, i motivi dell’andamento più aggressivo del COVID-19 nella persona diabetica sono molteplici: tra i tanti la presenza di alterate risposte immunologiche e coagulative connesse al diabete mellito, specie se non adeguatamente controllato sotto il profilo metabolico.

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