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Cronaca

Vaiolo scimmie, primo caso a Bologna

E' un cittadino cileno: "La malattia, benigna, regredisce spontaneamente in 2/4 settimane"

E' arrivato anche il città il vaiolo delle scimmie, che in questi ultimi giorni via via sta prendendo piede anche nel BelPaese, importato dall'estero.

Il primo caso di Monkeypox sul nostro territorio è stato riscontrato ieri sera su un cittadino cileno trentacinquenne presentatosi al pronto soccorso del Policlinico di Sant’Orsola. Solo pochi giorni fa il direttore dell'Ausl felsinea aveva fatto sapere che il virus non era ancora nella "nostra agenda" e aveva tranquillizzato dicendo " al momento non sembra assolutamente che abbia la valenza e la preoccupazione di tutto ciò che abbiamo passato". Il riferimento era ovviamente all'ondata di contagi da coronavirus. Insomma questo virus-  agli addetti ai lavori -pare sì  contagioso, ma "la malattia, benigna, regredisce spontaneamente". 

Vaiolo scimmie. Cos'è e come si trasmette, parola al medico | VIDEO

Il viaggio a Madrid e li locale chiuso dopo i contagi

Da quanto si apprende, l’uomo ha alloggiato a Madrid all’inizio di maggio; con ogni probabilità è lì che è stato contagiato: a metterlo in allerta, infatti, è stata la notizia che in un locale, in cui aveva trascorso la serata, erano stati segnalati più casi positivi e per questo motivo l'esercizio successivamente era stato chiuso. Prima di arrivare in Italia, lo scorso 24 maggio ha viaggiato in Germania.

La visita al Sant'Orsola e il test con la conferma

Durante la visita il paziente ha mostrato di essere in buone condizioni di salute, secondo quanto fanno sapere dall'ospedale, presentando un numero limitato di vescicole cutanee, alcune delle quali sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. È stato sottoposto al tampone previsto in questi casi (si analizza un campione del liquido contenuto in una vescicola).  

Il test virologico effettuato dal CRREM, laboratorio di riferimento regionale per le emergenze microbiologiche del Policlinico di Sant’Orsola ha confermato l’ipotesi clinica: il paziente è risultato positivo al MPXV, il Monkeypox virus. Adesso è ricoverato in isolamento presso il reparto di malattie infettive dell’ospedale Sant’Orsola.

MPXV virus

Il MPXV è un virus identificato per la prima volta nelle scimmie in cattività nel 1958 e poi nel 1970 in un uomo della Repubblica Democratica del Congo. La malattia, denominata vaiolo delle scimmie, è una malattia infettiva piuttosto rara nell’uomo, ma già conosciuta e diffusa in Africa.

Il virus si trasmette attraverso il contenuto liquido delle vescicole, che appaiono appunto nei soggetti infetti.

Nel passato alcuni casi sporadici sono stati identificati negli Stati Uniti, in Israele, a Singapore e in Gran Bretagna, sempre collegati a viaggi o trasporto di animali da aree a rischio. La malattia è benigna e tendenzialmente regredisce spontaneamente in 2/4 settimane senza terapie specifiche.

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