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Il caso

Migranti, Castaldini (FI) contro la Regione. "Basta strumentalizzazioni, accetti lo stato di emergenza"

La consigliera regionale: "Non è l'ora del braccio di ferro, servono risorse aggiuntive". Arrivata oggi a Ravenna la ong Humanity 1 con 69 migranti a bordo

Sui migranti "la decisione della Regione di opporsi all’emergenza è solo una presa di posizione politica". La consigliera regionale di Forza Italia Valentina Castaldini contesta la scelta del governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e gli chiede di accettare lo stato d'emergenza varato dal governo. "Non penso sia il momento di fare il braccio di ferro sui modi piuttosto che sui contenuti, perché c’è bisogno di risorse aggiuntive", attacca l'esponente azzurro. Bonaccini dal canto suo nei giorni scorsi aveva chiesto la stessa cosa al Governo, ossia un dietrofront riguardo alla stato di emergenza. "Mi auguro che ci ripensi e si metta a sedere per discutere", le sue parole. Ma la consigliera regionale di Forza Italia vede in questa posizione solo una "strumentalizzazione" da parte della Regione “che accetta lo stato di emergenza a momenti alterni, a seconda di chi è al Governo e delle convenienze politiche”. 

Il precedente del 2011

Castaldini cita il precedente del 2011, quando a proclamare lo stato di emergenza fu l’allora governo Berlusconi con l’Emilia-Romagna, ai tempi guidata dal presidente Vasco Errani, che “anticipò un milione di risorse per i primi 500 arrivi e si fece ‘portavoce’ nazionale dell’accoglienza”. In quell'occasione gli arrivi totali previsti, sottolinea la consigliera regionale di Forza Italia, “erano 3.700 per tutta l’emergenza, da gennaio 2023 ad oggi sono arrivati in Emilia-Romagna già 2.813 profughi. Numeri destinati a salire velocemente”. Perché allora sì e oggi no, si domanda Castaldini, non reggendo, a suo avviso, “la storiella narrata per cui i territori, gli amministratori, non avrebbero potere decisionale”, in quanto “l’ordinanza parla chiaro e come in passato la Regione ha avuto e avrà un ruolo fondamentale”. L’azzurra va quindi in pressing su Bonaccini per sapere “come si accoglierà" se non con nuove risorse e procedure più snelle per aumentare i posti in accoglienza "come previsto dallo stato di emergenza”. Da qui il suo appello al governatore: accettare lo stato di emergenza e “non nascondersi dietro agli spot elettorali urlando contro il Governo”.

"L'occasione persa" dell'accoglienza degli ucraini

Anche per queste ragioni Castaldini ha depositato due interrogazioni, una sul monitoraggio dell’accoglienza ai minori non accompagnati, e l’altra sui progetti di formazione per la popolazione Ucraina. "Una grande occasione persa”, sostiene l’esponente di Forza Italia. In base ai dati forniti dalle Prefetture dell’Emilia-Romagna, spiega Castaldini, al 25 luglio 2022 sono arrivati in Emilia-Romagna 27.585 sfollati ucraini, di cui 16.463 maggiorenni, (circa 4.300 nella provincia di Bologna); di questi sono circa 2.300 quelli ospitati in centri di accoglienza straordinaria, la restante parte si è inserita in un sistema di accoglienza diffusa e in autonoma sistemazione. Dopodiché, dopo un suo ordine del giorno votato all’unanimità, sono stati attivati corsi di lingua e di formazione, ai quali “hanno partecipato 476 profughi ucraini di cui solo 30 nell’ambito territoriale di Bologna”.

La gestione dei minori non accompagnati

Il secondo esempio citato da Castaldini riguarda la gestione dei minori non accompagnati, anche qui snocciolando prima alcuni numeri: al 31 dicembre 2022 l’Emilia-Romagna accoglieva in SAI (il Sistema accoglienza integrazione) 2.529 ospiti, di questi 528 minori stranieri non accompagnati, mentre a marzo 2023 risultano accolti 1.744 minori pari all’8,9% del dato nazionale. “Vedere in diverse città, proprio nelle aree più degradate e legate allo spaccio di stupefacenti, stazionare in pianta stabile tanti di questi minori non è accettabile – attacca la consigliera regionale -. Vuol dire che la nostra proposta non è adeguata e che la malavita ha vita facile. Ce lo dicono i recenti fatti di cronaca e anche una lettera pubblicata su ModenaToday da parte dei tutori legali della provincia di Modena, che lamentano scarse politiche formative e di integrazione”.

L'arrivo della ong a Ravenna

Oggi intanto è sbarcata a Ravenna la la nave Humanity 1 con 69 migranti a bordo. Dallo screening sanitario non sono emersi casi di Covid-19 né la necessità di ricorrere a ricoveri all'ospedale cittadino. Per la maggior parte i migranti sono risultati provenienti da Sudan e Sud Sudan (33). E poi 10 dalla Nigeria, 6 dal Ghana, 5 dal Gambia, 4 dall'Eritrea e il resto da Senegal, Guinea, Mali e Togo. Ci sono, tra gli adulti, 51 uomini e una donna a cui vanno sommati 18 minori non accompagnati (inizialmente ne erano stati segnalati 20: ma ai controlli, sono risultati due in meno in quanto maggiorenni). Gli adulti sono stati distribuiti tra le varie province emiliano romagnole secondo un piano di ripartizione. Bologna ne accoglierà 14. 

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