Nuovi punti vaccinali, Castaldini (FI): "Usare le discoteche chiuse da mesi"
L’associazione italiana delle imprese di intrattenimento "ha scattato una fotografia di tutti i locali e sarebbero 274. Di questi ben 50 lungo la via Emilia da Piacenza a Rimini"
Le discoteche, chiuse da mesi, potrebbero "diventare punti vaccinali utili al territorio. Il piano vaccinale regionale lo permette e va applicato". Lo scrive in una nota la ccapogruppo di Forza in Italia in Regione, Valentina Castaldini.
Silb-Fipe, l’associazione italiana delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo "ha scattato una fotografia di tutti i locali che in tal senso si sono dati come disponibili e sarebbero 274. Di questi ben 50 lungo la via Emilia da Piacenza a Rimini avrebbero le caratteristiche idonee a diventare punti vaccinali"
"Il nostro faro in questo momento così delicato - continua la capogruppo - in cui le forniture dei vaccini non dipendono da noi e dal nostro impegno giornaliero , deve comunque continuare ad essere quello di una progettazione meticolosa. Così quando questa situazione si sbloccherà e avremo vaccini in abbondanza dovremo essere pronti a somministrarli tutti, per questo non possiamo permetterci di arrivare impreparati, ma dobbiamo metterci in gioco fin da ora anche su più livelli".
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Valentina Castaldini questa mattina ha presentato alcune proposte che sono state approvate all’unanimità durante la commissione politiche per la Salute e politiche Sociali: "Capofila l’idea di valutare la possibilità di aprire nuovi punti vaccinali anche in strutture temporanee in deroga come consentito dal Cura Italia e dallo specifico piano vaccinale regionale, appunto - illustra la capogruppo - per questo ci sarebbero, per esempio, le discoteche che potrebbero diventare una struttura temporanea adatta a diventare un punto vaccinale. Riutilizzando spazi al momento non utilizzati".
Questi luoghi, secondo Castaldini "non più attraversati nelle notti dai giovani in cerca di divertimento, rispondono a tutti i requisiti strutturali indispensabili: ampi spazi; possibilità di parcheggio; ingressi ed uscite già predisposte per gestire flussi in entrata e in uscita; ambienti separati e di diversa grandezza. Oltre al fatto che per legge già disponevano già di servizi igienici separati per personale e per l’utenza e di bagni a norma per i diversamente abili A questo si aggiunge il fatto che il settore attraversa un momento molto delicato, anche al di là dell’impegno della Regione, e pertanto immaginare di riutilizzare quegli spazi potrebbe dar fiato.