Covid, identificato a Bologna il primo caso di variante indiana
Nessun allarme: al momento il virus non ha dimostrate caratteristiche di maggiore trasmissibilità rispetto alla variante inglese
Identificato dalla microbiologia del Policlinico Sant'Orsola il primo caso di variante indiana a Bologna. A comunicarlo è l'Ausl della Romagna, che ha confermato la scoperta. "A seguito di un'attività di sequenziamento dei materiali biologici derivanti da casi positivi di Covid-19 identificati nell'area bolognese da parte della microbiologia del Policlinico Sant'Orsola - si spiega- è stato rilevato il primo caso di variante indiana nell'area".
Al momento, però, assicura l'azienda sanitaria, l'identificazione della variante "non rappresenta una situazione di potenziale peggioramento epidemiologico in quanto il virus non ha, allo stato attuale delle conoscenze, dimostrate caratteristiche di maggiore trasmissibilità interumana rispetto alla variante inglese ora predominante in Italia".
La conferma dell'identità di questo ceppo virale, "uno dei tre che compongono il mosaico genetico della variante indiana - spiega ancora l'azienda - è stata ottenuta dalla unità operativa di microbiologia dell'Ausl della Romagna, uno dei due laboratori regionali in cui l'attività di sequenziamento è svolta routinariamente al fine di monitorare costantemente le varianti virali presenti sull'intero territorio regionale e di identificare tempestivamente l'insorgenza di nuovi virus portatori di variazioni genetiche significative". (Dire)