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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Benedetto Val di Sambro

Variante Valico, riprendono i lavori ma a nuove condizioni

Controlli più fitti e frequenti, monitoraggio esteso alle aree non ancora raggiunte dagli scavi e legato ad un piano di protezione civile. Così impone una relazione di Ispra e Cnr, richiesta dal prefetto

Dopo l'ultima relazione dei tecnici - secondo cui la frana si sarebbe allargata da Ripoli fino all'autostrada, si è levato un coro di stop ai lavori della Variante di Valico. Nonostante le rassicurazioni di Autostrade, sulla non pericolosità dell'opera, la Regione ha optato per la sospensione dei cantieri nel mese di aprile.

Ora si riparte, ma ad alcune condizioni ben precise, come raccomanda la relazione di Ispra e Cnr, richiesta dal prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia. Tra queste, il passaggio da un monitoraggio 'conoscitivo' ad uno d'allerta: controlli più fitti, frequenti, con misurazioni sia superficiali che profonde.
Il monitoraggio sarà esteso alle aree non ancora raggiunte dagli scavi e legato ad un piano di protezione civile. Occorre inoltre un presidio sul territorio, oltre alla valutazione di cambiare sistemi di scavo per diminuire i disturbi. Il documento è stato al centro della riunione in prefettura, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di Autostrade, Anas, Regione, Provincia e Comune. Un incontro 'accompagnato' da un presidio esterno di una quarantina di cittadini del comitato Ripoli Autosole, che da tempo denuncia i danni alle proprie case nella frazione di Ripoli di San Benedetto val di Sambro, per i movimenti del terreno e a frane riattivate dagli scavi per i tunnel della variante appenninica tra Bologna e Firenze. "Non c'é pericolo di disastro ambientale", ha sottolineato Fausto Guzzetti del Cnr. Spiegando anche che, pur in presenza di deformazioni, la probabilità di collasso del versante è "bassissima".

AVVERSITA' AL CANTIERE. Lo scorso marzo l'assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna aveva approvato un odg in cui chiedeva lo stop. I consiglieri regionali Andrea Defranceschi (5 stelle), Manes Bernardini (Lega Nord) e Galeazzo Bignami (Pdl) hanno preso parte, anche per questo, al presidio. La relazione esprime alcune raccomandazioni sulle quali c'é condivisione da parte dei diversi soggetti. Dalle analisi emerge che ci sono collegamenti tra le deformazioni rilevate e lo scavo delle due 'canne' della galleria val di Sambro. "Per dissesti di grandi dimensioni - scrivono i tecnici - come quelli presenti nel versante di Santa Maria Maddalena, il pericolo maggiore è quello connesso ad una riattivazione/mobilitazione catastrofica dell'intero versante" senza segnali premonitori. Ma le caratteristiche "geomeccaniche degli ammassi presenti nel versante e in particolare le caratteristiche dei materiali che costituiscono i corpi di frana pre-esistenti" prosegue il testo "fanno escludere con un buon grado di affidabilità le possibilità di un crollo catastrofico o repentino ('istantaneò) dell'intero versante" o di porzioni considerevoli dello stesso".

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