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Cronaca San Benedetto Val di Sambro

Variante Valico, no stop ai cantieri. Case franate? Tozzi: "Sarà riconosciuto disagio"

Non si fermano i lavori, nonostante incertezze e disagi. Alcune famiglie evacuate dalle loro abitazioni, ma Tranfaglia "No problemi per pubblica incolumita". Intanto scatat inchiesta

Non si fermano i lavori sulla Variante di valico, nonostante le paure degli abitanti e gli interrogativi lanciati prima e dopo la decisione. Ieri incontro in Prefettura a Bologna al quale hanno partecipato rappresentanti degli enti locali, di Anas e di Autostrade per l'Italia. Ecco i prossimi passi stabiliti: un monitoraggio preventivo di cui si occuperà un collegio di esperti 'super partes' nominati dalle istituzioni, per controllare, valutare, quantificare ed eventualmente intervenire sui danni alle case di Santa Maria Maddalena di Ripoli, frazione di San Benedetto Val di Sambro, nell'Appennino bolognese.

DANNI ALLE CASE, SCATTA INCHIESTA. Il paesino è uno di quelli interessati dagli scavi per la realizzazione della variante dell'autostrada A1 tra Bologna e Firenze. Da un esposto presentato da alcuni residenti, che hanno denunciato nei mesi scorsi disagi (crepe agli edifici e alcune famiglie evacuate, per sicurezza), la Procura ha aperto un'inchiesta contro ignoti per disastro colposo.

NO PERICOLI, NO STOP AL CANTIERE. Presto verrà fatta una consulenza per stabilire se e in che modo i lavori per le gallerie hanno inciso su un fronte franoso quiescente. Allo stato, ha assicurato il prefetto Angelo Tranfaglia, in una conferenza stampa al termine della riunione, nell'area "non esistono problemi per la pubblica e privata incolumita", così come "non c'é il rischio di disastro ambientale". In questa eventualità, si valuterebbero azioni straordinarie, come lo stop ai cantieri. In questo momento, l'ipotesi non è considerata. Né è al vaglio un cambio di tracciato. Lo ha chiarito Gennarino Tozzi, condirettore generale di Autostrade: "L'idea di una variazione - ha detto, ricordando che la progettazione è frutto di una concertazione durata anni - comporterebbe difficoltà tecniche, economiche e di tempistica assolutamente onerose per l'intera economia del Paese che rischierebbe di non risolvere il problema dell'attraversamento appenninico non prima di altri 5-10 anni. Oggi non c'é alternativa". La situazione "é sotto controllo: allo stato attuale non c'é alcun rischio per la popolazione".

AL VIA MONITORAGGIO. L'azione di monitoraggio è prevista da un protocollo d'intesa, sottoscritto da Autostrade con la Regione Emilia-Romagna e il Comune di San Benedetto Val di Sambro. I controlli, entrando anche fisicamente nelle case di Ripoli, precederanno l'avanzamento dei lavori in galleria (che vanno avanti al ritmo di circa un metro al giorno), in modo da individuare i danni previsti e, laddove necessario, rafforzare per tempo le strutture. Le case, cioé, che non garantiranno 'un buon comportamento' di fronte ai movimenti del terreno, che in questo tratto appenninico il prefetto ha definito "sgarbato", saranno rinforzate.

Nella composizione del collegio, inoltre "sarà assicurata la terzietà", ha continuato Tranfaglia, spiegando che i periti saranno nominati, oltre che dalle istituzioni, anche da vigili del fuoco e dal provveditorato per le opere pubbliche.
Dei risultati, poi, "andrà data puntuale e tempestiva informazione ai residenti", della zona interessata dagli scavi del tunnel 'Val di Sambro'.

Per ora, secondo Autostrade, sono tre gli edifici evacuati, con sette famiglie. Nel caso di un palazzo, ha detto Tozzi, sono già stati offerti quasi novecentomila euro a due nuclei familiari, come liquidazione. "E a tutti comunque - ha proseguito - saranno riconosciuti i costi del disagio. Ce la stiamo mettendo tutta per garantire la massima sicurezza". I disagi quindi "saranno gestiti", nella convinzione che si sta realizzando un'autostrada che "ha la necessità assoluta di essere completata al più presto, perché l'infrastruttura attuale è ormai satura". L'incidentalità del tratto attuale Bologna-Firenze è superiore, ha spiegato, del 268% rispetto alla media nazionale. A chi ha chiesto poi se i movimenti indotti dai lavori stiano facendo riattivare la frana, ha risposto che "non è provato". In terreni di questo genere, ha spiegato ancora il condirettore generale, a chi gli ha domandato se e che tipo di spostamenti erano previsti nel progetto, "non esiste una ricetta matematica. Avevamo in mente un range, e forse i nostri tecnici erano stati un po' più ottimisti".




 

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