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Mercoledì, 24 Aprile 2024

“Vecchi Vecchioni”: a Palazzo d’Accursio i modelli dei ‘Vecchioni d’artista’ in mostra| VIDEO e FOTO

A causa dell'emergenza pandemica non saluteremo il 2021 con il rogo del Vecchione in Piazza Maggiore, ma è possibile ripercorre quasi trent’anni di storia attraverso manifesti d’epoca e prototipi realizzati dagli artisti dei grandi fantocci che sono stati bruciati in piazza

Anche il Capodanno del 2021, come quello del 2020, è segnato dall'emergenza pandemica, non si terrà quindi il tradizionale rogo del Vecchione in Piazza Maggiore, come accade da quasi un secolo a Bologna per simboleggiare il saluto all’anno appena trascorso.

Da diversi anni l’ideazione viene affidata dal Comune ad artisti legati alla città e proprio a Palazzo D'Accursio è stata allestita la mostra “Vecchi Vecchioni. Capodanni d’artista” (dal 28 dicembre al 9 gennaio 2022): quasi trent’anni di storia attraverso manifesti d’epoca e prototipi realizzati dagli stessi artisti come ‘miniature’ dei grandi fantocci che sono stati bruciati in piazza.

‘Questa mostra che celebra la creatività e la tradizione di Bologna è l’omaggio del Comune alla città in un altro Capodanno difficile -dichiara il sindaco Matteo Lepore. Sono certo che i bolognesi vi si riconosceranno e la apprezzeranno, e che sapranno essere come sempre solidali e responsabili di fronte alle nuove sfide che ci aspettano’. 

I "Vecchioni d'artista" a Palazzo D'Accursio

“Vecchio come una torre” è il progetto del collettivo artistico Parasite 2.0, vincitore del bando di quest’anno, che non brucerà in piazza. 

Dai cinque Vecchioni a misura d’uomo realizzati da Gabriele Lamberti, Pirro Cuniberti, Emilio Tadini, Tullio Pericoli ed Emanuele Luzzati, fino ad oggi custoditi nei magazzini comunali e per la prima volta restituiti alla visione del pubblico, si prosegue con i modelli in scala ridotta dei vecchioni degli Anni Duemila: il Mago Nero di Cuoghi Corsello (2005), da cui fuoriescono minacciosi serpenti simbolo di pensieri funesti, la “Vecchia” dell’illustratrice e fumettista Francesca Ghermandi (2007), l’opera dello street artist Ericailcane (2008), figura antropomorfa con la testa dei suoi celebri animali fantastici, la Rana di Marco Dugo (2010), il Palombaro di Paper Resistance che si spinge negli abissi della crisi economica e morale (2011), la Scimmia Meccanica di PetriPaselli (2012), che gli artisti hanno realizzato ex-novo proprio in occasione dell’esposizione. E ancora il gigantesco annaffiatoio bucato del duo TO/LET, riflessione sulle problematiche ambientali (2013), il mostro a quattrocchi di Andreco (2015), la Donkeys Tower (Torre degli Asini) di Cristian Chironi, fantasiosa reinterpretazione di uno dei simboli cittadini per eccellenza (2015), l’Ussaro di Andrea Bruno, appello ad abbandonare la paura dell’invasione e dello straniero superando rigurgiti nazionalisti e xenofobi (2016). Completano la mostra il Vecchione partecipato di Cantieri Meticci, realizzato assieme a un migliaio di cittadini vecchi e nuovi nel 2019, ultimo rogo acceso in Piazza Maggiore, e la proiezione del Vecchione digitale di Chiara Rapaccini, in arte RAP, che nel 2020 ha realizzato un poetico corto animato sulle note di Futura di Lucio Dalla, che ha ‘bruciato virtualmente’ sui canali digitali del Comune alla mezzanotte del 31 dicembre 2020.

Parasite 2.0 Vecchio come una torre | 2021 - 2022

Presentato dal collettivo Parasite 2.0 (Stefano Colombo, Eugenio Cosentino, Luca Marullo) e vincitore di una call che ha visto la partecipazione di 39 artisti e creativi, si caratterizza per contenere in sé due vere e proprie icone
bolognesi: il Vecchione e la torre. Se le torri sono uno dei tratti distintivi dello skyline cittadino, il Vecchione posizionato dentro una torre rimanda alla chiusura in uno status sociale ma anche alla ‘clausura forzata’ durante la
pandemia e alle nostre case trasformate in torri per proteggerci. Il Vecchione agita le mani quasi a volersi liberare dalla torre e ci racconta di una Bologna capace di mutare, rigenerarsi e accogliere il nuovo come tratto distintivo di
una città che sa fondere tradizione e innovazione. Purtroppo, questo Vecchione non potrà bruciare in piazza.

RAP (Chiara Rapaccini) Capodanno del Cuore | 2020 - 2021 

Nel 2020, per la prima volta dal Dopoguerra viene sospeso il rituale del rogo del Vecchione, a causa delle misure a contrasto della pandemia. Chiara Rapaccini, in arte RAP, una delle disegnatrici più note a livello nazionale ha fatto sì che alla mezzanotte del 31 dicembre 2020 il Vecchione della RAP “brucia” virtualmente sul sito e sui social del
Comune con la proiezione del corto animato visibile in mostra. 

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