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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

La tradizione del 'Vecchione': saluto all'anno vecchio e messaggio di pace

In origine aveva le sembianze di un vecchio, negli anni bisestili di una vecchia. In pieno ventennio, viene bruciato per la prima volta in Piazza ed è diventato ussaro, torre, toro e addirittura annaffiatoio

Nel XIX secolo veniva bruciato nel periodo di Carnevale, mentre nel 1922 (1923), in pieno ventennio, il rogo del "Vecchione" si tiene per la prima volta in Piazza Maggiore, la notte di San Silvestro.

Si trattava di un grosso fantoccio imbottito di petardi che rappresenta l'anno appena trascorso: in origine aveva le sembianze di un vecchio, veniva realizzato in paglia e stracci da artigiani del territorio, negli anni bisestili veniva realizzata una vecchia.

Nei decenni passati, si esibivano le bande musicali, veniva letto il testamento dell'anno vecchio e a seguire l'estrazione dei premi della lotteria di Capodanno. Nel 1972, con il sindaco Renato Zangheri, il Vecchione è diventato messaggero di sentimenti pacifisti.
Dal 1986, l'vento è diventato spettacolo: a fare da contorno al tradizionale rogo, anche artisti e musica dal dal vivo e dj set, che invece mancheranno quest'anno anche per esigenze legate alla sicurezza.

Dal 1993, con la giunta Vitali, si è scelto di assegnare l'ideazione del vecchione agli artisti legati alla città. Così, di anno in anno, l'anziano signore è divenuto scultura, talvolta ussaro, altre ancora torre, toro e addirittura annaffiatoio, sempre però con un messaggio preciso.

La “nuova” tradizione è proseguita fino al giorno d'oggi, interrotta solamente durante i 5 anni della giunta Guazzaloca e nell'unico anno della giunta Delbono. 

Il progetto del "Vecchione" deve tenere conto di alcuni elementi: un’altezza non inferiore ai 12m, per cui la base dovrà essere sufficientemente larga da conferire stabilità all’opera, materiali non inquinanti (legno, carta, cartone, stoffe naturali come cotone e yuta). Non è possibile impiegare plastica o materiali derivati dal petrolio. (fonte: Comune di Bologna).

Abbiamo chiesto ai cittadini di "decifrare" l'opera del Capodanno 2018. Ecco cosa ci leggono dietro l'opera: (GUARDA IL VIDEO)

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