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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Budrio

Coronavirus, Venturi in conferenza con Bonaccini: "Budrio? Non ci possiamo permettere focolai"

Il commissario per l'emergenza insieme con il presidente prima di lasciare l'incarico domani: "A marzo vicino al panico anche io". Sui test sierologici nessun dettaglio: a breve l'assessore alla Sanità Raffaele Donini presenterà il piano della Regione

È di ieri la notizia di un nuovo focolaio scoppiato nell'ospedale di Budrio, ( 19 nuovi casi e un decesso), e oggi in conferenza stampa prima delle dimissioni, con il presidente Stefano Bonaccini, il commissario Sergio Venturi lo dice chiaramente: "Non ce lo possiamo permettere, spero serva per tutti. Non voglio attribuire responsabilità - dice il commissario, in procinto di lasciare l'incarico per la fine della fase emergenziale - ma rispetto alla situazione di prima oggi gli ospedali sono diversi. Tra l'altro quello di Budrio è un ospedale covid free, questo vuol dire che anche le persone che vanno a trovare un parente devono avere la consapevolezza di entrare in un santuario. Non possono mettersi a paciugare con le mani dappertutto".

"Non sono preoccupato, ma mi dispiace. Adesso il focolaio è confinato e sono stati anche trasferiti i degenti - sottolinea il commissario - ma quanto accaduto a Budrio vale anche per il futuro: ci vuole responsabilità da parte di tutti. Mi dispiace, ma non si deve verificare. Serva per tutti, negli ospedali non possiamo permetterci che accada, soprattutto in una fase di uscita dall'emergenza. Mi auguro non ce ne siano altri", avverte Venturi. 

In caso di seconda ondata del Covid-19, il commissario in conferenza stampa assicura che l'Emilia-Romagna è "molto pronta" ma ad oggi nessuno, neanche l'Istituto mondiale della Sanità, può sapere se in autunno il virus si ripresenterà e in che forma.

"Abbiamo visto che cosa significa stare chiusi, se manterremo le buone abitudini che abbiamo preso in questi mesi - dice Venturi in conferenza stampa - saremo in grado di affrontare una eventuale ripresentazione molto più leggera dell'epidemia. In un altro passaggio dell'incontro Venturi ha del resto ribadito: "Non posso dimostrarlo, ma il virus iniziale non è lo stesso che vediamo oggi". Di sicuro va in soffitta la struttura commissariale voluta dal presidente Stefano Bonaccini per affrontare la pandemia. "Se potrebbe ricorrervi nuovamente in caso di seconda ondata? Siamo pronti a qualsiasi evenienza, ma penso che non ci ritroveremo dentro quell'emergenza", risponde il governatore.

Test sierologici

Tanti gli argomenti toccati durante la conferenza stampa con i giornalisti, in primis la questione test sierologici, sulla quale anche la Lega oggi ritorna per chiedere delucidazioni alla giunta di Bonaccini. Sui dettagli del piano per i test sierologici nei laboratori privati, a partire dai costi e dalle disposizioni per i medici di base che dovranno prescriverli,  il governatore non ha risposto rimandando ad una prossima comunicazione dell'assessore alla Sanità Raffaele Donini. "Per ora sono stati individuati i laboratori privati che eseguiranno i test individuali a richiesta dei cittadini. Stiamo preparando il piano complessivo - dice il presidente - l'assessore Donini lo presenterà a breve". 

E il carroccio va all'attacco: "Ci risiamo: anche per quanto riguarda i test sierologici, Bonaccini e la sua giunta continuano con la politica degli annunci ai quali non seguono i fatti", scrive in una nota il consigliere regionale del Carroccio Daniele Marchetti. "La Regione ha già annunciato, ma solamente sulla stampa, che anche un privato cittadino potrà sottoporsi al test sierologico, passando dal medico di base che dovrebbe fare prescrizione. Bene, ma c'è un problema: i medici di medicina generale non hanno ancora ricevuto indicazioni operative. Il tutto dovrebbe infatti partire martedì, ma ancora non ci sono i dettagli operativi. Ora la soluzione è soltanto una - continua- dare quanto prima le indicazioni ai medici di medicina generale affinché, una volta per tutte, i proclami possano diventare realtà. Certo è che l'errore è già stato commesso e, ancora una volta, a pagare sono stati cittadini e medici di base".

L'addio di Venturi: "È stata dura, vicino al panico anche io"

"Mai avuti attacchi di panico, ma ci sono andato vicino". Lo confida il commissario per l'emergenza coronavirus Sergio Venturi, oggi al passo d'addio. "Mi fa piacere che dopo due mesi si apra una fase nuova", ha detto l'ex assessore tracciando un bilancio del suo operato accanto al governatore Stefano Bonaccini. "Se mi sono sentito perso? Forse proprio perso no - risponde Venturi durante la conferenza stampa in video tenuta oggi - ma vicino alla perdizione sì. Quando il virus cresceva e non si fermava, quando poco dopo la metà di marzo siamo arrivati a quasi mille casi al giorno. Quello è stato un momento difficile. Ero preoccupato che tenesse il sistema degli ospedali, certo, ma lo ero anche per la tenuta del mio equilibrio personale. Quelli sono stati i momenti peggiori".

Venturi, infatti, era chiamato anche in quei momenti a rassicurare durante le dirette social una popolazione spaventata e provata dal lockdown, sapendo che sarebbero state necessarie ancora settimane di sacrifici. Ora però "tutto fa vedere che i numeri sono in riduzione fortissima", la fase acuta è insomma alle spalle.

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