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Cronaca Centro Storico / Via Irnerio

Emergenza abitativa, Zuppi: "Chi vincerà le elezioni dovrà affrontare il problema casa'

Dopo le critiche ricevute dal centrodestra, in particolare dalla Lega, per aver fatto da "mediatore" con gli occupanti di via Irnerio, il vescovo replica: La Chiesa non si fa tirare per la giacca da nessuno, si occupa di tutti non di chi urla

La Chiesa si occupa "di tutti" e "la maggior parte non urla", anzi sono "l'iceberg che non si vede". Così l'arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, dopo le critiche ricevute dal centrodestra, in particolare dalla Lega Nord, per aver fatto da "mediatore" tra gli occupanti di via Irnerio sgomberati nei giorni scorsi e l'amministrazione comunale.

La candidata del Carroccio Lucia Borgonzoni aveva disapprovato l'intervento di Zuppi che si sarebbe fatto "soverchiare dalle urla di chi pensa che basti alzare la voce, se non anche le mani", mentre ieri il segretario Matteo Salvini aveva detto che "la Chiesa si occupa di anime. E lo fa benissimo, noi ci occupiamo di cose più piccole e terrene, la proprietà privata è un diritto e in quanto tale va tutelata e quindi per quanto riguarda la Lega chi occupa non ha il diritto di occupare niente". 

Intervenuto in mattinata davanti a una platea degli studenti in Regione per la chiusura del progetto "conCittadini", l'arcivescovo ha dichiarato che "Oggi chi parla è sempre sospettato di essere complice, ma se pensiamo che parlare significhi complicità, allora siamo messi male", e alla domanda del moderatore sull'occupazione di via Irnerio, non si tira indietro. "Un discorso serio sulla casa credo che chiunque vincerà le elezioni non potrà non farlo, ma adesso ogni cosa viene letta in un certo modo ed è sbagliato. La Chiesa non si fa tirare per la giacca da nessuno, non ho di questi problemi".

Il vescovo non cita mai direttamente il Carroccio, ma le parole non lasciano spazio a interpretazioni. "Se c'è una cosa che la Chiesa fa è occuparsi di tutti quelli che a fine mese non ce la fanno a pagare l''affitto, che sono il vero iceberg - spiega Zuppi - quello è il nostro pane quotidiano e continueremo a fare quello che la Chiesa ha sempre fatto in questi anni, cioè occuparci tutti i giorni di chi non ce la fa, che effettivamente non urlano e che non vanno in strada". 

Occupanti via Irnerio si barricano in chiesa

Non risponde solo alle critiche, ma tira in ballo anche il ruolo di Palazzo D'Accursio: "In città c'è molta disperazione - avverte - capisco quando il Comune dice che ci sono le graduatorie e che bisogna stare nelle graduatorie, ma forse c'è qualcosa nel meccanismo che non è sufficiente". Quindi "bisogna trovare ulteriori risposte, altrimenti non ci sarebbe il malessere che c'è".

Dopo lo sgombero, "ci siamo incontrati per risolvere il problema di quelle 50 persone", spiega il vescovo, facendosi carico della "sofferenza vera di chi si sarebbe ritrovato in strada". Zuppi ricorda che la Chiesa di Bologna destinerà i proventi della Faac per aiutare chi non ce la fa. Ma "una parte consistente dei profitti saranno destinati alle situazioni di emergenza- sottolinea il vescovo- e per certi versi è sorprendente, perchè non volevamo dare molti contributi a questo: ci interessa di più creare meccanismi di sviluppo. Ma c'è ancora tanta emergenza e le parrocchie hanno chiesto tanti contributi perchè c'è tanta, troppa gente" in queste condizioni. E "sono tutti italiani", ci tiene a precisare Zuppi. A questa situazione "cercheremo di far fronte - assicura il vescovo - senza entrare troppo in una logica di emergenza". 

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