Chiusura via Cellini, cittadini in protesta ma il Comune tira dritto: "Unica soluzione"
Mentre alcuni cittadini lanciano una raccolta firme per stoppare la chiusura della via che "causerà una frattura al quartiere ed alla viabilità", l'assessore alla Mobilità spiega che per ragioni economiche, di tempo e impatto ambientale, resta la soluzione da perseguire
Alcuni cittadini si mobilitano per dire No alla chiusura di via Cellini, promuovendo una raccolta firme e aprendo una pagina su facebook dove si sfogano, lamentando il fatto che “i cittadini non sono stati mai interpellati e le istituzioni non si sono mai presentate al confronto con i loro elettori. La chiusura del passaggio a livello (e quindi della via) aggiunge una frattura al quartiere ed alla viabilità difficilmente giustificabile”.
Il provvedimento dell’amministrazione comunale oggi è stato oggetto di discussione in sede di question time a Palazzo D’Accursio.
Il consigliere comunale Lorenzo Tomassini (FI) ha infatti chiesto alla Giunta rispetto alla chiusura della strada Cellini, quali siano le intenzioni del Comune e cosa il Sindaco stia facendo per tutelare le esigenze dei residenti e dei commercianti della zona. Gli fa eco il collega Daniele Carella (FI), incalzando: “da quanto tempo la si è decisa la chiusura e in quale ambito; l'Amministrazione è a conoscenza del fatto che, a suo tempo, sia il Comune che la Provincia che la Regione, ebbero modo, coi loro rappresentanti di competenza, di evidenziare che via Cellini non sarebbe mai stata chiusa, poiché la zona avrebbe avuto un carico di disagi economico/sociali insopportabili, nella propria vita quotidiana e non solo e inoltre che ci sarebbero stati riflessi impattanti non banali per la percorribilità della via Massarenti".
E’ l’assessore alla mobilità Andrea Colombo a fare luce, spiegando che il provvedimento rientra nell’ambito del progetto di interramento della linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore, denominata anche ex-Veneta, per quanto riguarda il tratto urbano che va da via Fabbri a via Larga, progetto che ha come finalità l'eliminazione dei passaggi a livello “che oggi – sottolinea Colombo -costituiscono fonte di pericolo, nonché di congestione del traffico.
La questione di via Cellini è una questione che viene da lontano, “già a metà degli anni duemila – ricorda l’assessore alla mobilità - questo tema della chiusura fu affrontato, in quanto il progetto originario del 2010 prevedeva una chiusura del passaggio a livello e una chiusura quindi del passante stradale fra via Cellini e via Scandellara. All'epoca, in particolare, fu ipotizzata di una ulteriore soluzione progettuale che andava a realizzare uno scavalcamento carrabile della via Cellini, sotto forma di un'opera particolarmente complessa a livello tecnico e impattante dal punto di vista territoriale, tanto che veniva tra i progettisti denominata 'otto volante'. Dopo approfondimenti tecnici, motivano dal Comune, “si è dovuto tenere conto di alcuni aspetti che non hanno consentito, purtroppo, di inserire lo scavalcamento carrabile all'interno del progetto definitivo”.
PERCHè VIA CELLINI VA CHIUSA: MOTIVI ECONOMICI, TEMPISTICHE E IMPATTO AMBIENTALE. Tra le ragioni che hanno motivato l'impossibilità di inserimento dello scavalco 'otto volante', una è l’ ”impatto territoriale, ricollegata al fatto che un'opera come questa nel pieno di un'area urbanizzata avrebbe avuto un impatto fortissimo sulla zona”. Altra ragione è la tempistica – ha aggiunto l’assessore - “mentre il progetto del 2010 che prevedeva la chiusura di via Cellini era già stato sottoposto positivamente a screening ambientale e quindi poteva essere inviato alla conferenza dei servizi per l'approvazione, l'opera di scavalco carrabile non era mai sottoposto alla procedura di verifica di impatto ambientale, pertanto un suo inserimento avrebbe richiesto di bloccare l'iter amministrativo in atto e di rifare lo screening ambientale”.
Sull’opera il Comune non fa mistero di avere “una ragione pressante per proseguire senza indugi e ritardi l'iter amministrativo che consiste nel fatto che, mentre fino al 2011 l'opera era un progetto a se stante, a partire dal 2012 l'opera è stata inserita all'interno del più ampio progetto dei cosiddetti 'fondi ex metrò', e ha consentito di portare le quote di cofinanziamento locale da parte di Regione e Comune, grazie solo alle quali è stato possibile ottenere dallo Stato i 236 milioni di euro per il progetto di trasporto pubblico integrato metropolitano bolognese, che consiste nel completamento del sistema ferroviario metropolitano e nella filoviarizzazione delle linee portanti del trasporto pubblico cittadino”. Il progetto complessivo si trova oggi in prossimità dell'approvazione definitiva da parte del CIPE, e “quindi una mancata parallela prosecuzione anche del sottoprogetto consistente nell'interramento della linea Bologna Porto Maggiore avrebbe potuto mettere a repentaglio il progetto complessivo e tutti i fondi ex metrò che ricordo hanno un valore complessivo di 362 milioni di euro”. Da qui l'impossibilità di bloccare l'iter per ripetere lo screening ambientale.
Altra ragione, “la più pregnante” per Colombo, “è che l'opera di scavalco carrabile di via Cellini non essendo mai stata all'interno del progetto definitivo che era stato elaborato, non era nemmeno di conseguenza all'interno del quadro economico di quell'opera, e non era quindi coperta dal punto di vista economico finanziario. E nel momento in cui è stata indetta la conferenza dei servizi vi doveva necessariamente essere una coerenza fra il quadro economico, il progetto, e le coperture finanziarie. Se fosse stato mantenuto lo scavalco carrabile su via Cellini, non sarebbe stato possibile indire la conferenza dei servizi per carenza delle coperture economiche e per incoerenza del quadro economico rispetto al progetto”.
In sintesi per il Comune visto che l’attuale progetto di interramento della ex Veneta è il solo “possibile alle condizioni date”, da un lato “per risolvere il problema dei cinque passaggi a livello lungo la via Massarenti che tagliano il quartiere San Vitale, andando a concludere un programma decennale di soppressione dei passaggi a livello che in tutto il resto della città sono già stati di fatto eliminati”. Dall'altro lato per “salvaguardare quei 236 milioni di euro di fondi ex metrò che oggi poggiano tutti di fatto sull'effettivo co-finanziamento da parte degli enti territoriali, Regione e Comune, di quei 41 milioni di euro necessari per realizzare questo interramento della ferrovia ex Veneta.”
CRITICITA' PEDONI E TRAFFICO VEICOLARE. Resta che le preoccupazioni sul territorio, rispetto alla chiusura del passaggio a livello di via Cellini sono comprensibili, perciò il Comune ha promesso di "farsi carico di questa criticità".
Intanto per provare a ridimensionare i disagi in vista, il Comune ha chiesto che venga realizzata almeno una passerella pedonale in corrispondenza dell'attuale passaggio a livello, in maniera tale che la connessione pedonale per quegli spostamenti minimi di vicinato, per le abitazioni e le scuole distanti poche centinaia di metri o i campi sportivi o le biblioteche possano comunque essere assicurate a piedi.
Chiaro, rimane la criticità dei collegamenti in auto.
PROSSIMI PASSI. L'iter del progetto tuttavia non è terminato, in quanto ancora deve essere formalmente chiusa la conferenza dei servizi, dopodiché dovrà essere adeguato il progetto definitivo, indetta la gara di appalto integrato per la selezione di una ditta che dovrà farsi carico sia della progettazione esecutiva che poi dell'attuazione delle opere previste.