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Cronaca Reno / Via Agucchi

Occupazione ex Poste via Agucchi, un'altra notte sui tetti. Merola: 'Uso dei minori a fini politici'

Nel pomeriggio di ieri i minori sono usciti dall'immobile. Il Sindaco ha condannato l'occupazione e stigmatizzato "l'uso dei minori per fini esclusivamente politici"

Un'altra notte all'adiaccio nello stabile di via Agucchi. Una trentina, tra occupanti e attivisti dello sportello sociale Social Log, sono ancora sui tetti dell'ex sede delle Poste, occupata, ma subito sgomberata venerdì scorso. Nel tardo pomeriggio di ieri, i minori sono usciti, mentre tanti militanti hanno organizzato un pranzo e un'assemblea nel piazzale. L'area è presidiata da Polizia e carabinieri che hanno chiuso gli accessi all'immobile. 

Ed è proprio sulla presenza dei minori è intervenuto il Sindaco Virginio merola che ha condannato l'occupazione e stigmatizzato "l'uso per fini esclusivamente politici", visto che "la quasi totalità dei nuclei ha rifiutato l'assistenza offerta dai servizi sociali". 

Per il primo cittadino è "pura strumentalizzazione che non merita nessun tipo di confronto politico" sottolineando che il Comune si sta dedicando al reperimento degli alloggi da destinare all'emergenza abitativa "come dimostra l'esperienza del Galaxy (l'ex-residence di via fantin), unica in Italia".

Per gli attivisti "le scene di paura e violenza provocata dalla celere all'Ex-Telecom hanno portato al rifugiarsi di tutte e tutti, bambini compresi, sul tetto" hanno scritto su Facebook, sottolienando che "le narrazioni scricchiolano - ha risposto Social Log su Facebook - la tenace resistenza allo sgombero che ne ha decretato il fallimento è corroborata da alcune dichiarazioni - anche sui media mainstream - che allargano lo sguardo all'ossimoro contemporaneo tra legalità e giustizia sociale e sottolineano a (loro) malincuore l'enormità del problema dell'emergenza abitativa e la necessità di soluzioni politiche adeguate". Nel piazzale buio ieri sera sono stati accesi dei fuochi: i militanti sui tetti sono riusciti a montare una tenda. 

"Disapprovazione" anche da parte dell'assessore al welfare del Comune di Bologna "che ha visto il coinvolgimento di numerosi minori che mai dovrebbero essere usati”. Amelia Frascaroli lo ha scritto sul suo profilo Facebook, sottolineando che si tratta di "ulteriore sconfinamento nel campo dell’illegalità" che "rende impossibile aprire tavoli di confronto politico che negli anni, ho sempre tenuto vivo purché fosse vincolato al raggiungimento di obiettivi concreti e non strumentali o meramente rivendicativi".

L'assessore però non nega che "lo spazio occupato è pubblico e inutilizzato da più di dieci anni. Come ho avuto modo di dire diverse volte, sarebbe stato necessario giungere molto più celermente al recupero di alcuni di questi luoghi pubblici che sono, a tutti gli effetti, beni comuni. Sarebbe stato il caso di prevenire nuove occupazioni anticipando soluzioni concrete che fossero al contempo rispettose della legge. In questo modo i temi della casa e del lavoro rimangono appannaggio di altri e della loro errata modalità di fare politica". 

Occupazione ex Poste: un'altra notte sui tetti

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