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Cronaca

Sulla via degli Dei a 85 anni: "8 volte in 4 anni ma ogni cammino è un viaggio diverso"

Carlo Cassani il 4 maggio festeggerà il suo compleanno tra l’Emilia e la Toscana. Il segreto? Zaino leggero e tanta forza di volontà

"L’unico vero viaggio, l’unico bagno di giovinezza, sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è".

Potrebbe racchiudersi tutta qui, in questa celebre citazione di Proust, la storia di Carlo Cassani, bolognese di 85 anni che il 3 maggio si incamminerà per l'ottava volta sulla via degli Dei. A piedi da Bologna a Firenze, otto volte in quattro anni, più di mille km. L'ultima volta, in sei tappe, ad ottobre scorso. Nel frattempo Carlo è stato vaccinato contro il covid e stavolta le tappe sono diventate sette. 

Da dove nasce la sua voglia di camminare?

"La prima volta che ho fatto la via degli Dei, quattro anni fa, avevo 81 anni. Sono partito all'avventura, in solitaria, l'ho percorsa in quattro tappe; poi per comodità ogni volta ho aggiunto una tappa in più. Quest'anno, il 4 maggio, compio 85 anni e come già è successo qualche anno fa, trascorrerò il mio compleanno in cammino. Quella sera, seconda tappa, mi fermerò a Madonna dei Fornelli e so già che nel Bnb mi aspettano torta e candeline. L'ospitalità è eccezionale, oltre al cibo, s'intende, che è sempre favoloso. Tornando alla domanda, cosa mi ha portato a camminare? Finché ho potuto, fino ai 79 anni circa, ho sempre corso a livello amatoriale, facendo gare e maratone, poi ho smesso e quindi non mi restava altro che camminare. E così, da allora ho fatto la via degli Dei due volte l'anno".

La conoscerà a memoria, non si annoia?

"Me lo chiedono tutti, ma per me è sempre una prima volta. Anche stavolta non vedo l'ora di ributtarmi in mezzo alla natura. Il percorso lo conosco bene, anche se ci sono delle varianti, ma tutte le volte è sempre una novità, non è mai monotono. È sempre un viaggio diverso. Per me che ho una certa età, fare la via degli Dei è comodo perché, zaino in spalla, attraverso la città e sono già sul percorso e poi, una volta arrivati a Firenze, con il treno in mezz'ora si torna a Bologna". 

"Il vero viaggio è il cammino, le persone che si incontrano. L'ultima volta, a ottobre scorso, eravamo in nove: ci siamo conosciuti tutti la mattina della partenza tramite il gruppo Facebook. È stato bellissimo, spero sia altrettanto bello anche questa volta. Già tre mesi fa avevo fissato le tappe e prenotato le strutture perché ero sicuro ce l'avremmo fatta a ripartire. Al momento siamo in tre, poi chissà. Il covid ha messo delle distanze, si mangia distanziati, si indossano le mascherine, certo, ma non è riuscito a smorzare la magia del cammino. È qualcosa che ti resta dentro, quando si cammina e si fa fatica, si incontrano camminatori e si è uniti dalla stessa passione, nient'altro: è molto bello. Spesso mi chiedono se ho fatto il cammino dei cammini, quello di Santiago. No, non l'ho fatto. Faccio quello che posso per la mia età, vicino a casa, ma non per questo mi sento meno pellegrino".

Cosa consiglia a chi vuole farlo?

"Tanti partono pensando ad una scampagnata ma non è così. Ci sono tratti impegnativi e bisogna avere forza di volontà. L'ultima volta c'era una compagna di viaggio che voleva mollare già il primo giorno, pensava non ce l'avrebbe fatta. Io le ho detto di non mollare e di tirare fuori la grinta. Se ce la fa un vecchietto come me, ce la fate anche voi!.

Sicuramente a livello pratico è molto importante non avere uno zaino pesante. È inutile caricarsi come muli, serve l'essenziale. Io per esempio, a parte l'acqua che porto davanti con un gilet porta borracce, nello zaino non metto più di 3kg. Qualche ricambio e via, si sale leggeri con il minimo indispensabile: tutto il resto è superfluo. Infine, consiglio di prenotare per tempo le strutture dove fermarsi a dormire, ce ne sono tante, alcune anche leggermente fuori che però, se contattate in tempo, ti prendono e riportano sul percorso".

Tra tutti, qual è il cammino che ha più a cuore?

"Il primo cammino, quattro anni fa. Avevo 81 anni, l'ho fatto in solitaria e letteralmente all'avventura, senza prenotare niente. Guida alla mano, volevo fermarmi dove sarei arrivato, senza troppi piani. Così  per le prime tre tappe sono stato fortunato, ho trovato una camera senza problemi, ma quando sono arrivato a San Piero a Sieve, il quarto giorno, era tutto esaurito e non riusivo a trovare un posto dove dormire. Allora ho proseguito altri 7 km fino a Tagliaferro ma anche lì, Elisabetta, la proprietaria di un bnb, mi ha detto che non aveva posto. Nella sua struttura ci sono delle stalle e le ho chiesto, a quel punto, di poter dormire in mezzo agli animali. Lei si è fatta una risata e mi ha aperto la porta della sua casa di famiglia. Dopo quindici giorni sono ritornato, in macchina, per omaggiarla e ringraziarla con un mazzo di fiori. Ecco, questo è il ricordo più bello che ho della via degli Dei. Ora, dopo quattro anni, torno sempre nel suo bnb ed Elisabetta mi dice: 'Anche se non prenoti, qui un posto per te c'è sempre'".

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