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Cronaca San Donato / Via Antonio Gandusio, 6

Via Gandusio, inquilini sotto sfratto: attivisti occupano una palestra

Dopo il rinvio dell'esecuzione dello sfratto per una dozzina di appartemanti il cui contratto è scaduto da tempo, una trentina di attivisti di "Asia-Usb" e "Pugno Chiuso" hanno aperto le porte dei locali di un palestra condominiale in ristrutturazione

Quello che doveva essere l'inizio dello svuotamento dei condomini di edilizia popolare di via Gandusio, è finito con una nuova occupazione. Questa mattina, un presidio composto da circa una trentina di attivisti e inquilini dei civici 6, 8, 10 e 12 ha occupato una palestra ubicata proprio sotto i 'palazzoni', edificio ad uso condominiale da anni caduto in disuso, ma recentemente oggetto di ristrutturazione.

"Abbiamo riaperto questa palestra, abbandonata da anni, per riconsegnarla agli inquilini dei palazzi, e chiediamo il riconoscimento alla titolarità degli inquilini di poter usarne gli spazi per attività di utilità sociale" scandisce Federico, un militante di Asia-Usb. Mentre alcuni ragazzi si apprestano a giocare al pallacanestro all'interno dell'edificio occupato, altri inquilini dicono la loro sul piano dell'assessore Gieri, che entro giugno dovrebbe veder svuotati tutti i 300 alloggi circa del complesso condominiale.

Via Gandusio, inquilini e attivisti occupano una palestra

"E' tutta speculazione, vogliono sbatterci fuori per non perdere i milioni di finanziamento" chiosa Stefano, uno dei più attivi del comitato degli inquilini di via Gandusio, che abita in uno dei 14 appartamenti che in mattinata hanno ricevuto la visita dell'ufficiale giudiziario. Secondo gli inquilini però lo sfratto non si è potuto eseguire perché mancavano le rappresentanze del titolare dell'appartamento, Acer, e quindi tutto è stato rinviato al 12 Aprile. 

"Vogliono dividerci, ma noi siamo sempre qui: se sfratteranno 10 persone ci faremo trovare in cento, se ne vorranno sfrattare cento ne faremo arrivare mille" tuona un attivista, che non vuole sentire ragioni. Di tutti gli alloggi presenti nei condomini di via Gandusio, solo la metà sono attualmente abitati, ma tutti gli appartamenti necessitano di ristrutturazione, interventi che dovranno partire appunto entro giugno, pena la perdita dei finanziamenti. 

Inquilini e attivisti, insomma, non sono contrari alla ristrutturazione, ma non accettano di venire fatti uscire dagli appartamenti senza garanzia di poter ritornare. In particolare, questo problema potrebbe verificarsi con una dozzina di nuclei, il cui contratto è scaduto da tempo e si trovano in una situazione di occupazione 'de facto'. 

Ieri, era stato proprio il numero uno di Acer, Alessandro Alberani, a prendere parola sulla situazione. Durante un intervento su una radio locale però il presidente di Acer ha promesso tolleranza zero per chi occupa un alloggio pubblico. "Chi non ha diritto ed ha occupato deve lasciare l’alloggio” ha dichiarato l'ex sindacalista.

Più tardi è una nota del Comune a fare chiarezza sui numeri: ma per ristrutturare l'intero complesso al Comune è stato erogato un finanziamento regionale di circa 3 milioni e 700 mila euro. Gli alloggi attualmente disponibili in gestione ad Acer sono circa 160. 80 appartamenti sono assegnati con procedura Erp, 14 sono occupati senza titolo dopo la scadenza di una convenzione triennale (quelli oggetto di sfratto, ndr), 27 sono sfitti e di questi ventisette 8 sono stati occupati abusivamente. I restanti alloggi sono utilizzati per progetti di emergenza abitativa. Proprio in queste settimane -fa sapere sempre il Comune- è iniziato il processo di ascolto delle esigenze degli 80 assegnatari per individuare altri immobili Acer dove andranno a vivere.

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