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Cronaca Savena / Via Marche

Via Marche, arrestati truffatori: la vittima 83enne aveva consegnato persino le fedi

"Suo figlio sta per essere arrestato, bisogna pagare una cauzione": così l'hanno convinta a tentare di prelevare 5 mila euro. Piano sventato dal direttore della banca

I Carabinieri hanno ammanettato un uomo e una donna per tentata truffa aggravata in concorso: i due, entrambi napoletani (lui del '79 e lei del '72) avevano individuato in una anziana donna residente in via Marche la loro vittima e l'hanno dapprima contattata al telefono dicendole che il figlio era nei guai e poi raggiunta a casa per riscuotere la somma di denaro sufficiente al pagamento di una sorta di cauzione per liberarlo. Il piano è stato sventato grazie al direttore di una Banca (l'istituto di credito alla quale la donna ha chiesto il denaro), che avvertendo i Carabinieri, ha dato loro la possibilità agli agenti di mettere in piedi un rapido piano di azione per incastrare i due.

IL FINTO AVVOCATO IN AZIONE CONVINCE LA DONNA. Al telefono una voce maschile che si presenta come l'avvocato del figlio e che comunica che a causa del mancato pagamento dell'assicurazione dell'auto è necessaria una cauzione per scongiurarne l'arresto. Questa la scusa con cui, facendo leva sugli affetti, il truffatore avvicina la donna conquistando la sua fiducia. A quel punto la necessità di reperire il denaro e la consegna degli ori che l'ottantatreenne (cardiopatica fra il resto) custodiva in casa, comprese le fedi di lei e del marito non più in vita.

GLI ORI NON BASTANO, BISOGNA FARE UN PRELIEVO IN BANCA. La donna è stata invitata ad andare in banca per prelevare la quota richiesta, ben 4.940 euro: "Dare una cifra così precisa e non arrotondata è un sistema per essere più credibili, convincenti. Queste ed altre sono le strategie che questi truffatori mettono in atto - spiega Giuseppe Musto, Capitano dei Carabinieri della Compagnia Bologna Centro - Da tempo lavoriamo su questa emergenza e contiamo raggiungere altri buoni risultati, consapevoli che questi reati siano di fatto ancora più gravi perchè non toccano solo il patrimonio: è importante fare rete, sensibilizzare, poter contare (come in questo caso) su una cittadinanza attiva che al primo sospetto contatti le forze dell'ordine per intervenire. Molti anziani non denunciano neanche, perchè si vergognano di essere stati raggirati. Veder piangere un'anziana perchè le sono state portate via le fedi è davvero toccante".

I FATTI SI SONO SVOLTI DALLA MATTTINATA DI IERI ALLE 18: ECCO COSA E' SUCCESSO. L’operazione è partita alle 10.30 di ieri, quando i militari sono stati messi in contatto, tramite la Centrale Operativa del Comando Provinciale dell’Arma, con il direttore di una filiale di un istituto di credito di Bologna (di via Lombardi), il quale segnalava che, nell’arco della mattinata, una sua anziana cliente si era presentata prospettando la necessità di prelevare circa 5 mila euro in contanti. Il direttore, conoscendo da molto tempo l’anziana correntista ed insospettito dall’insolita richiesta, ha chiesto la motivazione del prelievo per poi (sentendo la risposta data) negarglielo.

IL DIRETTORE DI BANCA CAPISCE TUTTO E AVVERTE I CARABINIERI. La signora 83enne, che vive sola, ha raccontato della telefonata dell'avvocato, della richiesta di denaro e del prelievo dei monili d'oro. A questo punto è scattato l'allarme e sono stati avvertiti i Carabinieri, che sono intervenuti con delicatezza (per non turbare la signora) e con destrezza (per non insospettire i truffatori): in 8 fra agenti in borghese e in divisa, hanno seguito la donna, si sono appostati nei pressi dell'abitazione e hanno notato la complice su una Alfa Romeo Giulietta in moto, in attesa del compagno: un uomo di circa 35/40 anni, alto 175 cm circa, carnagione olivastra, corporatura molto robusta con capelli corti scuri, che nel frattempo era entrato nel palazzo. 

NEI MONTANTI DELL'AUTO GIOIELLI E DENARO BEN NASCOSTI. Una immediata perquisizione della vettura ha permesso di rinvenire occultati sotto il tettuccio lato guidatore, riposti tra la tappezzeria e la scocca metallica del veicolo, 1.900 euro e, sempre tra la tappezzeria e la scocca metallica, lato passeggero un sacchetto di plastica trasparente contenente un orologio marca Bermont e un paio di orecchini in oro, una spilla in oro, due fedi nuziali ed un anello in oro, tutti sottratti poco prima alla vittima. I due malfattori, nei cui confronti esistono diversi inserimenti di polizia, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo che è avvenuto questa mattina: per l'uomo, A.M sono scattati i domiciliari, mentre l'arresto della complice non è stato convalidato. Entrambi sono arrivati a Bologna dopo un periodo trascorso fra Rimini e Riccione.

Sono in corso, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bologna, approfondimenti investigativi finalizzati a verificare se la coppia sia responsabile anche dei numerosi episodi di analoghe truffe perpetrate in danno di persone anziane nella provincia di Bologna, nonostante da tempo l’Arma dei Carabinieri svolga un’intensa attività divulgativa, attraverso incontri e conferenze, tra le categorie cosiddette vulnerabili, per metterle sull’avviso ed elevare la soglie di diffidenza verso questo genere di malfattori, autori di reati tanto più odiosi poiché in danno di persone deboli che vengono offese anche nella loro dignità personale.

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